A poche ore dalla supersfida Napoli – Juventus il Sindaco della città campana Luigi De Magistris ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: ”La n’drangheta nel cuore della Juventus è un fatto gravissimo”, Higuain è un traditore”. In precedenza anche Marcello Taglialatela visto la carica che ricopre come esponente della Commissione Parlamentare Antimafia, la quale sta indagando su presunte infiltrazioni mafiose all’interno della curva juventina e sul presunto legame del presidente Andrea Agnelli con esse ci era andato giù pesante: ” Sono un ultrà del Napoli, canto Juve merda, la Juve riceve favori, ha già falsato i campionati”. Parole gravi, assurde insensate che non solo rendono tesa una sfida che lo è già da sé e quindi non ha bisogno di essere ulteriormente “caricata” ma che rappresentano anche un’offesa gratuita ai valori juventini i quali, attraverso queste dichiarazioni sono stati gravemente infangati. Arrivati a questo punto, non solo la Juventus ha il dovere – come per altro sta facendo - di difendersi nelle sedi competenti ma la Proprietà, ovvero John Elkan è chiamata a rispondere a De Magistris e Taglialatela con toni chiari, netti ed inequivocabili per tutelare dipendenti e tifosi. Vero, “stile Juventus” significa far parlare i fatti, non le parole tuttavia, vuol dire anche non farsi calpestare e, quando la situazione lo richiede essere in grado di farsi rispettare. I dipendenti devono essere tutelati perché sono garanzia di serietà e professionalità mentre senza tifosi (quelli veri) il calcio non esisterebbe, si può dire non avrebbe senso; investono tempo e denaro per non far mai mancare il loro sostegno alla squadra del cuore quindi non meritano assolutamente di essere umiliati.