In ogni ambito della vita c'è quel qualcuno che scuote fin dalle viscere, il modo di vedere e di pensare determinate cose, nel calcio quel qualcuno è stato sicuramente Johan Cruijff.
Onestamente non sono qui per raccontare la sua storia, anche perchè basta cercare su qualsiasi motore di ricerca ed è facilmente disponibile, io piuttosto vorrei cercare, almeno in parte, di descrivere la grandezza di questo grande campione.
Cruijff non era un calciatore, no, era un Cyborg, un Cyborg venuto dal futuro che reinventò i canoni del calcio, sia come calciatore prima, che come allenatore dopo.
Il Cruijff calciatore era una macchina perfetta, sapeva svolgere qualsiasi ruolo durante la partita in base alle necessità. Se c'era bisogno di difendere era il difensore più arcigno, difficilissimo da saltare e molto attento nelle coperture.
Se c'era bisogno di impostare lanciava millimetricamente, con entrambi i piedi, a 40-50-60 metri come se fosse la cosa più facile del mondo.
Se c'era bisogno di un rifenitore, aveva il colpo di genio che solo i più grandi hanno e se c'era bisogno di segnare, era il più implacabile goleador.
Ma Cruijff non era solo un Cyborg, no Cruijff era anche un artista, un meraviglioso artista. I suoi lanci con l'esterno destro, erano come una pennellata di Picasso, uno dopo l'altro alla fine dipingevano una fantastica opera d'arte e quando invece decideva di saltare l'uomo, l'intensità e la bellezza d'esecuzione che metteva nelle sue finte e nei suoi dribbling erano paragonabili alla nona sinfonia di Beethoven.
Preciso come un Cyborg, sublime come un artista, si, Johan era esattamente questo.
Ma non lo era solo come calciatore, lo era anche come allenatore, il suo modo di concepire il calcio non solo portò alla vittoria della prima Champions League da parte del Barcellona, ma diede una mentalità e un impronta di gioco unica che stanno rendendo ancora oggi, la squadra catalana la migliore al mondo.
Oggi si è spento, un grandissimo campione, il migliore di tutti sotto il mio punto di vista e mi sento di ringraziarlo, perchè da fan del calcio, l'eredità che ha lasciato l'olandese, a questo fantastico sport, è qualcosa di unica e Irripetibile. Se ho un rimpianto è che la sua opera più bella, quella del 1974, è rimasta incompiuta, ma nonostante ciò, non scalfisce assolutamente la sua leggenda.
RIP Johan Cruijff.
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