Note preliminari: nessun calciatore è stato maltrattato durante la stesura di questi pensieri a causa della squadra di club in cui gioca. La coerenza. Talvolta è fondamentale, talvolta è un inutile fastidio. Nel calcio però aiuta a valutare la forza di una squadra. Chi riesce a ripetere buone prestazioni in serie fa strada. A fine partita mi è rimasta una domanda semplice e banale. Cos'aveva in comune la squadra scesa in campo con la Costa Rica con quella che ha affrontato l'Inghilterra? Niente, mi viene da rispondere a caldo. È già un primo indizio di cosa non abbia funzionato. Nella prima partita il messaggio che ha dato l'allenatore attraverso il modo in cui ha fatto giocare la squadra era chiaro: teniamo molto la palla tra i piedi, anche inutilmente e senza scopo, e attacchiamo a folate. È una buona idea per non finire le energie al 12' del primo tempo. Da qui, la costruzione di una nazionale di palleggiatori. L'idea ha funzionato fin troppo bene. Arriva la seconda partita. Proseguiamo sulla stessa linea, penserebbe lo sprovveduto tifoso. Invece, già dalla formazione iniziale, si è capito che l'idea era già stata accantonata. Eppure le condizioni climatiche erano molto simili, se non peggiori. In prima battuta: perché è stato fatto fuori uno dei palleggiatori, Verratti, che tanto aveva fatto comodo nella prima partita? Era stanco? Aveva qualche infortunio? Scelta tecnica perché non ha trovato l'intesa con Pirlo e sono due doppioni? Se vale l'opzione del doppione, allora la colpa è tutta di Prandelli. Far convivere due giocatori simili dovrebbe essere un talento di ogni allenatore bravo. Aggiustare posizioni in campo e movimenti è il lavoro per cui viene pagato. Se non è capace, è un suo limite. Passi anche far fuori Verratti, ma perché sostituirlo con Thiago Motta? Un centrocampista di una lentezza disarmante, di puro contenimento, tremendamente elementare nel suo modo di giocare e soprattutto di passare il pallone. Perché mettere un centrocampista di contenimento quando trovi gli avversari che giocano con un 5-4-1, anche se molto dinamico? In quei 5 fantastici minuti in cui abbiamo messo in crisi la Costa Rica, abbiamo notato che un modo per farli soffrire c'era. Movimenti negli spazi, pallone in profondità, uomo lanciato in velocità in porta. Stranissimo che non abbiano seguito quella strada, era quello l'uovo di Colombo. Forse non ne sono stati in grado, perché il vero e unico problema di questa squadra è che quelli senza palla si muovono poco o niente. Sui singoli, c'è poco da dire. Balotelli ha dato vita ad una serie di teatrini pietosi da quando è terminata la partita precedente. 2-1 sssssh, voglio la finale, portatemi la Regina, video scemi come se piovesse. È incredibile come questo ragazzo abbia una soglia di concentrazione sotto lo zero. Oggi, per cercare la giocata di fino, si è mangiato un'occasione preziosissima. Poi, il nulla. La rete avversaria nasce da una stupidata difensiva di Chiellini che ha evitato di marcare l'avversario diretto. Lo vedo assente e distante. Magari avranno influito tutte quelle polemiche inutili sul codice patetico. Ma in quel vicolo si è cacciato Prandelli e Prandelli deve gestire la cosa. Commovente Prandelli, che non sapendo più che pesci prendere nel secondo tempo, si è messo a buttare in campo ali e attaccanti completamente a caso, seguendo il prestigioso stile di gioco "Palla in avanti nel mucchio e non succede, ma se succede...". Chi è entrato non ci ha fatto per niente una bella figura, alla faccia di chi crede che basti far fuori Balotelli e metterne dentro un altro a caso per risolvere ogni problema. Abbiamo visto i grandi Cerci e Insigne e Cassano cosa hanno combinato. Adesso sotto con L'Uruguay. Abbiamo visto che le squadre del continente di casa hanno una marcia in più, quindi sarà una partita complicatissima. Se si torna a giocare a calcio con un'idea coerente con quanto si è preparato, sarà meno difficile di quanto possa sembrare.