La giornata di ieri ha scritto un'altra pagina incredibile della storia dell'Inter, reduce dal 109° compleanno festeggiato in settimana. La rivelazione di questa stagione, l'Atalanta, allenata da un miracoloso Gian Piero Gasperini, composta da giovani prospetti la cui maggior parte del proprio vivaio, ma anche da vecchi calciatori passati inosservati, era di scena a San Siro. Dopo aver battuto Roma e Napoli rispettivamente seconda e terza forza del nostro campionato, insieme ad altri ottimi risultati, si è ritrovata a scendere in campo in una giornata calda di marzo imbattuta da 7 giornate, per affrontare l'Inter segnata da una campagna acquisti milionaria, in uno scontro diretto valevole per l'Europa tra due squadre così diverse ma mai così vicine. Ma il risultato visto in campo non ha considerato quanto di bello scritto sopra, i neroazzurri di Milano strapazzano quelli di Bergamo con un netto 7-1 ma il risultato non deve essere per forza attribuito ad una brutta prestazione dell'Atalanta, perchè i bergamaschi avevano approcciato la gara come al loro solito: bene, cercando di fare la partita senza timore reverenziale, come hanno sempre fatto in questo campionato. Ma per ovvie ragioni ha eliminato tutti i dualismi che si erano creati da questa avvincente sfida. Tipo quello Kondogbia-Kessiè che è stato completamente annullato dal campo dal francese, o quello Caldara-Spinazzola futuri sposi juventini contro l'attacco interista che hanno letteralmente penato. La vittoria di ieri ha un sapore ancora più dolce visto che è arrivata contro un ex allenatore sempre invelenato che con gli stessi dà sempre il meglio di sè. Visto che è arrivata dopo un girone turbolento fatto da esaltanti vittorie ma anche da cocenti sconfitte, con l'apice culminato proprio contro gli atalantini, in un pomeriggio scrosciante dell'andata in territorio orobico, che mise in discussione per la prima volta seriamente il continuo della passata gestione De Boer e, anche "qualche" calciatore. Quella di ieri per l'Inter è stata una stupenda rivincita e non c'era modo migliore per farlo. Quanto di buono fatto finora deve doverosamente essere attribuito anche al nuovo tecnico Stefano Pioli, che ha saputo "normalizzare" e poi potenziare questa squadra costituita indubbiamente da ottimi elementi e da talentuosi giovani calciatori. E' "Interisti's Karma".