Stiamo vivendo uno dei periodi più concitati della storia della società di Corso Vittorio Emanuele. Due cambi a livello societario nell’arco di 4 anni, a meno che la mia memoria non faccia scherzi, non si erano mai visti. Entrambi i nuovi proprietari sono stati, giustamente, accolti da grande entusiasmo da noi tifosi, desiderosi di vedere tornare l’Inter li tra le big d’Europa, dove ci eravamo abituati a vederla. Il primo cambio di società, quello del passaggio dal PRESIDENTE Moratti a Thohir fu accolto da un giubilo generale da parte dei tifosi i quali si aspettavano già i grandi colpi di mercato già visti in era morattiana. Per poi scontrarsi quasi subito con la realtà e cioè che il nuovo presidente vedeva nell’Inter un azienda e non una casa per il proprio cuore. Con ciò non voglio affermare che abbia fatto male, anzi tutt’altro. Dal mio personalissimo punto di vista ET è stato in grado di raddrizzare una barca che forse neanche il miglior Schettino avrebbe potuto far inclinare di più. Quindi mi sento di fare i complimenti al presidente uscente. Ora arriva una nuova proprietà con conseguente giubilo da parte dei tifosi. Giubilo che è alimentato ed incoraggiato proprio dal nostro nuovo proprietario Zhang Jindong attraverso proclami di grandi colpi nella sua prima conferenza stampa. Il mio augurio e penso quello di tutti i tifosi interisti è che le sue parole non rimangano tali. I presupposti sono molto buoni. In buona sostanza i soldi sembrerebbero non mancare, ma c’è sempre il FFP con cui fare i conti. Ed eccoci arrivati al punto del mio intervento. Secondo il mio punto di vista e il mio modo di interpretare il calcio di oggi, prima di pensare a grandissimi colpi di mercato, si dovrebbe pensare a fare in modo di creare un “mondo” Inter. Il primo ingrediente della mia ricetta è lavorare per avere uno stadio di proprietà, come le grandi società d’Europa. Per poi aggiungere una gestione del settore giovanile diversa da quella che vediamo in Italia e cioè cercare di far vivere la prima squadra in simbiosi con le giovanili facendo provare gli stessi schemi, gli stessi movimenti e instaurare la stessa filosofia di calcio. Se la nuova proprietà facesse ciò, unita nel tempo con acquisti di grandi campioni, la nostra Inter tornerà come tutti noi vogliamo a toccare quella vetta che nel 2010 abbiamo fatto nostra.