L'Inter è in caduta libera. La squadra di Spalletti continua il suo momento no. È lontano il momento di inizio anno in cui l'Inter vinceva e convinceva, e soprattutto faceva paura. Questa Inter non fa più paura e rischia anche di non entrare in Champions. La colpa è di tutti, dalla società ai dirigenti, passando per i calciatori e l'allenatore, e la sconfitta rimediata in casa del Genoa per 2-0 è solo l'ultima goccia di un vaso stracolmo che sta per traboccare. Luciano Spalletti, da vero top player dell'Inter, si è trasformato nel vero top problem dell'Inter. Con il suo fare polemico crea stress all'ambiente e deteriora il rapporto con i suoi dirigenti. Tensione e nervosismo che si riversano anche sulla squadra. L'Inter è una polveriera, è come una pentola a pressione che sta per esplodere, e tutte le componenti ne sono coinvolte.

Il problema è anche la proprietà, che ha preso l'Inter solo per pubblicità, per avere visibilità in Europa e far conoscere il marchio Suning nel vecchio continente. Mentre il Milan è una operazione finanziaria, in cui ci sono un gruppo di imprenditori capeggiati da Yonghong Li che hanno come interesse quello di far diventare più ricco il club, di conseguenza diventando più ricchi loro, aumentando il fatturato del Milan, quotandolo nella borsa di Hong Kong e costruendo lo stadio di proprietà, l'Inter invece è una operazione pubblicitaria. Ed è, per il gruppo Suning, meno importante dello Jiangsu Suning, il club calcistico cinese di proprietà del patron nerazzurro. L'Inter è l'ultima azienda del gruppo Suning per importanza

È vero che c'è Walter Sabatini che lavora nel gruppo Suning, che è uno dei migliori in Italia a fare il mercato, ma non lavora per l'Inter, non è nell'organigramma nerazzurro, ma è nell'organigramma di Suning, e la sua priorità è lo Jiangsu Suning, che viene prima dell'Inter. L'Inter è come se fosse la squadra Primavera dello Jiangsu Suning.  E questo è un problema. Di certo il comportamento di Spalletti peggiora il tutto. È sempre polemico e nervoso e questo suo modo di fare non aiuta l'ambiente a sbollire, ma proprio l'esatto opposto. Luciano Spalletti non è un top coach per quanto riguarda la gestione della pressione ambientale, anzi quello è il suo tallone d'Achille. È diventato il problema principale dell'Inter e della debacle nerazzurra. Da risorsa a problema.