Dopo un inizio di stagione straripante e il classico calo nerazzurro, specie da inizio dicembre in su, già vissuto a prescindere da chi fosse l'allenatore o dalla preparazione fisica fatta negli anni passati, il pareggio immeritato contro il Napoli ha dimostrato però che l'Inter, perlomeno con le grandi, c'è!

Finora infatti si contano sette risultati utili in sette partite: una vittoria e un pareggio con la Roma, due pareggi con il Napoli nel doppio scontro già disputato; un pareggio a Torino con la Juventus e in casa con la Lazio, più la vittoria nel derby, all'andata. Un totale di 11 punti, in attesa delle due sfide a San Siro di ritorno con bianconeri e rossoneri e all'Olimpico con i biancocelesti, che hanno fatto perlomeno vedere come la beneamata non abbia di certo paura del confronto diretto col le attuali big della Serie A. Questo aspetto deve confortare ambiente e tifosi.

Gli acquisti di questa estate sono stati mediamente buoni, Dalbert a parte (su cui comunque c'è ancora da crederci visti i 20 milioni spesi e la scarsità di uomini nel reparto), nonostante la maggior parte non siano con tutta probabilità stati i preferiti richiesti dall'allenatore. Skriniar ha donato solidità e fisicità alla retroguardia, lo dimostra la terza difesa del campionato con soli 21 goal subiti (2 in più del Napoli, 6 in più della Juventus) e che sia richiesto da mezza Europa; Cancelo nonostante si lamenti per la posizione in campo e faccia tribulare Spalletti, è un giovane nazionale titolare fisso del Portogallo, dalla grande velocità e copertura; il giovanissimo Karamoh (ricordiamo che ha solo 19 anni), da iniziale oggetto misterioso, sta pian piano dimostrando che le sue fiammate potrebbero diventar presto fuoco acceso; Borja Valero, arrivato come parametro zero, è quel centrocampista di esperienza che mancava più di tutti sia dentro che fuori dal campo; Vecino oltre ad accrescere la fisicità nel reparto della mediana e aver una grande esperienza internazionale nonostante i suoi soli 26 anni è l'uomo che per inserimenti e mancava.

L'Inter c'è, è lì, ad un punto dalla quarta e a due dalla terza in classifica, ad un passo dalla zona Champions, sicuramente la mancata partecipazione alle coppe sta influendo positivamente in termini di risparmio energetico agevolando i risultati in campionato, ma ora manca solo il salto definitivo di qualità, evitare da qui a fine stagione quei cali, più che fisici di tensione, che troppo spesso avvengono, specie con le medio-piccole, quasi come facenti ormai parte del proprio DNA, per poi aspettare la sessione estiva del calciomercato, quando con quei due o tre tasselli (De Vrij, un centrocampista e un attaccante), magari questa volta proprio quelli richiesti direttamente da mister Spalletti, più magari qualche profilo di contorno individuato dalla società, si andrà a completar ed appender il grande puzzle.