Da quando Maicon Douglas Sissenando ha lasciato l'Inter nell'estate del 2012 la società nerazzurra è stata alla perenne ricerca di un terzino all'altezza della caratura della squadra. Sulla fascia destra sono transitati i dimenticabili Jonathan, Schelotto, Montoya; tutti sono passati lasciando un ricordo tutt'altro che positivo. 

Tra i terzini più contestati c'è stato senza dubbio Danilo D'Ambrosio, arrivato nel gennaio del 2014 come terzino sinistro e dirottato poi da Mancini sulla fascia destra. Il buon Danilo non ha trascorso anni facili in nerazzurro, essendo stato spesso oggetto di critiche, più o meno condivisibili, come ad esempio quelle nel post Juventus-Inter del 2016 (dove regalò un gol a Bonucci), ma ora la rotta sembra essersi invertita.

Sabatini e Ausilio hanno passato l'intera estate alla ricerca di un terzino destro che potesse resuscitare la fascia che fu di Maicon. La ricerca ha portato a Joao Cancelo, terzino portoghese dalle caratteristiche offensive ormai fuori dal progetto Valencia. Il lusitano, complice un infortunio piuttosto serio, non è ancora riuscito ad entrare nei meccanismi di mister Spalletti, che nelle poche occasioni in cui lo ha inserito a gara in corso, lo ha schierato come ala al posto di Candreva.

Nei meccanismi del tecnico di Certaldo è entrato perfettamente D'Ambrosio. Il terzino napoletano ha infatti continuato il processo di crescita, già iniziato con Pioli, dimostrandosi in grado di fare bene sia la fase difensiva (quella che manca a Cancelo) sia la fase offensiva, come dimostrano gli assist e i gol da tre punti con il Genoa.

Mentre Sabatini e Ausilio cercavano il terzino Danilo si è allenato duramente per potersi meritare un posto da titolare, stregando Spalletti. La dirigenza cercava un terzino importante senza sapere di averlo già in casa. 

E' Danilo D'Ambrosio il terzino che serviva all'Inter.