Che ansia restare in equilibrio su quel sottilissimo filo che divide pessimismo e realismo. Soprattutto per un italiano medio come me che, alla prima giornata, ha la certezza di sapere come finirà il campionato. Quella sensazione che da qui a maggio le incognite non saranno i risultati delle partite, ma ben altro: quanto ci metterà Conte a ricredersi su Tevez (che sembra diventato una giovane marmotta con i piedi di Zico)? Tra quanti giorni Galliani suggerirà a Balotelli di chiudere il profilo Twitter (o a utilizzarlo come secondo canale stampa "un-official")? come farà il preparatore atletico del Milan Allegri a decidere la formazione se non concederanno la grazia all'allenatore. Quello vero? quanto tempo ci vorrà prima che Mazzarri distolga le attenzioni sulle lacune dell'Inter puntando il ditone sugli arbitri? Questi sono i veri dubbi su cui ci scorneremo. Non certo per un campionato che vincerà la Juventus sul Napoli, con Fiorentina e Roma che cercheranno di non arrivare punto a punto con il Milan fino all'ultima giornata per il terzo posto. Altrimenti l'esito è scontato. L'Inter? Non ne ho idea. E il problema è che anche Mazzarri sta cercando di capirlo. Ho seguito distrattamente (aiutato dal mare e dalla tranquillità di Maiorca che farebbero distrarre anche kasparov a due mosse dallo scacco matto) l'estate della Fc Internazionale Milano da quando ho intuito che un'operazione enorme come il passaggio di proprietà della squadra per cui tifo sarebbe avvenuto con una tempistica imbarazzante. Ratificare l'accordo a mercato chiuso ha significato bloccare il mercato stesso in un anno di totale ricostruzione. E soltanto la gratitudine per i bei momenti che la famiglia Moratti mi ha fatto vivere (Calciopoli e Triplete su tutto. In rigoroso ordine di importanza) addolcisce l'amara considerazione: ma come *** si fa? Questa assurda situazione ci catapulta in un anno di limbo calcistico con una squadra che definirei "piatta". Non ci sono uomini simbolo fuori e nessuno in campo potrà fare la differenza. L'unico rimedio alla probabile assenza di acuti sarà la congiunzione astrale tra i tanti giovani medio buoni che abbiamo e un allenatore capace di motivarli e renderli cazzuti. Oggi, nel bene e nel male, si è visto questo. Primo tempo da amichevole estiva e secondo tempo da anni '60, con due squadre omogeneamente disposte su 90 metri di campo e noi che siamo stati bravi a crederci di più. Nel frattempo aspettiamo l'ultima settimana di mercato sperando (invano?) di mettere qualche toppa. Per l'attacco il sogno di rivedere uno come Eto'o credo rimanga tale (a parte la famiglia che vive ancora nell'attico da 13 milioni in centro a Milano non vedo altri motivi per cui potrebbe scegliere di tornare), ma sull'esterno occorre davvero prendere qualcuno. Oggi hanno giocato Nagatomo e Jonathan e, impegno a parte, chi gioca sulle fasce dovrebbe quantomeno riuscire a crossare. Cosa che non riesce a fare neanche Pereira. Wallace non lo so e comunque se mai dovesse rivelarsi un fenomeno dobbiamo già pensare a come sostituirlo visto che è in prestito secco. Per il resto bene l'impegno di Alvarez (spero davvero che si sia sbloccato anche se resto ancora scettico e aspetto una conferma con avversari meno statici), bene Palacio. Benissimo il rientro di Kovacic. L'unico che può candidarsi come picco in una squadra piatta. Alla faccia del suo metro e sessanta. E comunque... bentornato campionato www.disinformazionesportiva.com