Fortunati. Sono così i neroazzurri. Checchè ne dicano i suoi tifosi, la squadra, la società (se ancora ne esiste una), il club milanese è sempre stato e sarà sempre favorito dalla sorte. Anche oggi, tutte le testate giornalistiche sportive stanno focalizzando l'attenzione sulla scomparsa di Emiliano Mondonico, grande allenatore che stava combattendo un tumore da sette anni. Purtroppo, è l'ennesima morte che vede protagonista il mondo dello sport, dopo quella di Davide Astori tra le tante tragedie che hanno colpito il calcio negli ultimi mesi. Giustissimo lodare le gesta sportive del tecnico che, come titola la Repubblica, "ha reso grande in Torino tra Coppa Italia e finale di Coppa Uefa". Ma sarebbe altrettanto corretto che passi, quantomeno, in rassegna la notizia della sentenza definitiva di Gianfelice Facchetti. Anche perché c'è gente che, a causa dell'informazione pilotata avvenuta durante Calciopoli, non sa chi sia costui. 

Gianfelice Facchetti è figlio di Giacinto, morto il 4 settembre 2006, ex-presidente dell'Inter. Lo scorso 10 marzo aveva dichiarato: "L'Inter, grazie alla famiglia Moratti, è sempre andata oltre gli illeciti sportivi. Abbiamo vissuto 110 anni stupendi, di linearità." Il "flumen in clausula" in stile Marziale è davvero ridicolo se si va a leggere la sentenza di primo grado emessa quest'oggi, alla quale ovviamente la stampa non ha dato alcuna importanza. Pensate se il personaggio in questione si fosse chiamato Andrea Agnelli... "Gianfelice Facchetti faceva lobbing con gli arbitri." Ma cos'è allora il lobbing? Il lobbing è la pressione che viene esercitata su un gruppo di persone. Codeste persone sono direttori di gara! C'è chi, nel lontano 2006, parodizzò, creando gag sul personaggio di Luciano Moggi, reo di aver regalato orologi agli arbitri. Vi ricordate dell'infamia ai danni dell'ex dirigente bianconero per aver chiuso Paparesta negli spogliatoi? Certo. E se vi dicessi: "Vi ricordate del confronto televisivo tra i due, nel quale la vittima arrivò a smentire tutto?" Certo che no. Mica colpa vostra, eh. Colpa dell'informazione sbagliata adottata ai tempi di Farsopoli. 

Il giudice Oscar Magi disse nel 2015: "le telefonate tra Giacinto Facchetti e alcuni arbitri costituiscono un elemento importante per qualificare una sorta di intervento di lobbing da parte dell'allora presidente dell'Inter nei confronti della classe arbitrale e sono significative di un rapporto amicale e preferenziale, con vette non propriamente commendevoli." Qual è il finale di tutto questo? Moggi è stato assolto dell'accusa di cui oggi Facchetti viene ritenuto colpevole! Incredibile. Incredibile come dodici anni dopo Calciopoli si sia ribaltato tutto, ma ancor più stupefacente è il silenzio mediatico, quasi tombale. Quando solo qualche mese fa era stato fatto un 'bordello' per il caso biglietti che vedeva coinvolta il presidente della Juventus Agnelli. Era l'ennesima miccia per poter ammazzare nuovamente la società più importante e vincente d'Italia. L'esito della Corte Federale d'Appello è stata l'assoluzione - non definitiva perché il processo passerà attraverso il terzo grado di giudizio - del numero uno bianconero. Ora, che viene ripreso il caso rimasto in sospeso per dodici anni (forse si aveva paura di infangare la figura di una persona defunta?), si assiste alla scena muta da parte del giornalisimo sportivo. Cambiare le carte in tavola non è semplice. Modificare la propria idea, il proprio pensiero non è facile. Ma è d'obbligo per uno che fa quel tipo di mestiere, che ha il dovere di informare la gente. Invece chi è l'unico ad aver scritto di questo? Luciano Moggi su LiberoQuotidiano. E ho detto tutto...