Finisce in parità la prima uscita asiatica dell'Inter di Luciano Spalletti. Al momentaneo vantaggio tedesco di Caligiuri, risponde il gran gol di Jeison Murillo. Nel finale l'Inter va vicina al gol vittoria ma l'imprecisione dello stesso Murillo, prima, e il salvataggio di Naldo su Pinamonti poi, negano il successo ai nerazzurri.

Spalletti sceglie Nagatomo a sinistra per completare il reparto difensivo con Miranda, D'Ambrosio e il confermato Skriniar. Kondogbia e Gagliardini agiscono in mediana. Perisic, Brozovic e Candreva a supporto di Eder. Il primo tempo non regala grandi emozioni, lo Schalke sembra stare meglio e l'Inter fatica a creare occasioni da gol. Da segnalare, un'occasione per Brozovic (murato da Naldo) e una per Candreva che conclude addosso al portiere tedesco.

Molto più godibile, invece, la ripresa. Spalletti fa entrare Borja Valero, Joao Mario, Gabigol e Jovetic. La manovra parte come sempre dai piedi dello spagnolo, ma trova un ottimo supporto in quelli del montenegrino. Nonostante l'Inter mantenga il pallino del gioco, a passare in vantaggio è lo Schalke. Azione personale di Tettey che taglia il campo da sinistra, pallone allargato per Caligiuri che, complice una chiusura non perfetta di Nagatomo, batte un incolpevole Handanovic.

Lo svantaggio sembra svegliare l'Inter che alza il baricentro occupando, per grandi tratti della ripresa, la metacampo avversaria. Il pareggio nerazzurro arriva grazie ad un'invenzione di Murillo. Il colombiano riceve palla da Joao Mario all'altezza del vertice destro dell'area di rigore tedesca, evita un avversario in dribbling e disegna una parabola che va a spegnersi sotto il sette della porta difesa da Nubel. Nel finale, Murillo sfiora la personale doppietta colpendo male il pallone calciato dal corner da Joao Mario e Pinamonti vede negata la gioia del gol dal salvataggio di Naldo, dopo che l'attaccante classe '99 aveva saltato il portiere tedesco in uscita.

Buone indicazioni per Spalletti soprattutto dagli uomini impegnati nel secondo tempo, Borja Valero e Joao Mario su tutti. L'impressione è che lo spagnolo sia già diventato un elemento imprescindibile per questa squadra, vista la sua capacità nella costruzione del gioco. Segnali interessanti anche da Jovetic: il montenegrino è sembrato piuttosto pimpante e partecipe.