Pazza Inter, recita l'inno. E una volta di più la squadra nerazzurra di Milano non ha voluto smentire quello che a tutti gli effetti sembra ormai essere il proprio corredo genetico.
E' altrettanto vero che la brutta prestazione di martedì sera è maggiormente figlia di lucida mediocrità piuttosto che di sana follia, come sarebbe facile e semplicistico valutare.
In realtà Inter-Pordenone era la classica partita trappola dove la squadra di categoria superiore ha tutto da perdere. Qualsiasi interpretazione si fosse data alla partita sarebbe potuta essere catalogata come errore.
Fai giocare i titolari? Sbagli, perchè non li fai riposare? Fai giocare le riserve? Sbagli, se non fai riposare i titolari contro una squadra di serie C quando lo fai? Vinci? E' la normalità. Perdi? Ma come è possibile?  In questo contesto l'Inter ha interpretato la partita nel modo peggiore sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale.

Al di là del risultato, che alla fine di 120  estenuanti minuti ha visto rispettato il pronostico, l'incontro ha dato la risposta che la società e l'allenatore cercavano riguardo alla validità dei giocatori non titolari. E il responso è stato purtroppo non positivo con drammatica evidenza che le riserve sono a tutti gli effetti delle seconde scelte e non, come dovrebbe essere in una grande squadra, dei titolari aggiunti.
Pinamonti, Karamoh, Dalbert hanno fallito la loro occasione. Eder ha dimostrato di non essere adatto a giocare con continuità a questi livelli e che, probabilmente, il ruolo di dodicesimo ruolo che gli ha ritagliato Spalletti è ideale per le sue caratteristiche attuali. L'unico che forse ha in parte sfruttato la possibilità di dimostrare le proprie capacità è stato Cancelo, dopo comunque un inizio non all'altezza. Comunque troppo poco per poter instillare dubbi nelle granitiche certezze dell'allenatore interista.

Altra risposta ricevuta ieri è che questa è una squadra che non può prescindere da Icardi (che il dio Eupalla di breriana memoria lo preservi a lungo) e che il centrocampo senza Borja Valero manca clamorosamente di qualità lasciando soli i poveri Gagliardini e Vecino incapaci per caratteristiche di dare fluidità alla manovra, dove Brozovic continua ad essere clamorosamente incostante.  
La base di partenza è importante e l'entrata in campo dei titolari ai quali la quinta in classifica nel girone B di serie C ha costretto la prima del campionato di serie A, ne è stata riprova con una evidente variazione dell'inerzia della partita; ma bisogna intervenire con la sapienza di non rovinare un sottile equilibrio così faticosamente raggiunto.

Buon lavoro ai signori sabatini ed Ausilio. In tutto questo onore al Pordenone squadra e al Pordenone società per come hanno interpretato i 90 minuti della partita e la settimana precedente l'incontro di S. Siro. Adesso sotto con il derby. Ma per cortesia, niente confronti con la partita dei nerazzurri di martedì sera.
Le riserve dell'Inter hanno faticato con i titolari del Pordenone, i titolari del Milan hanno asfaltato le riserve del Verona. Attendiamo il 27 dicembre per le giuste risposte a tutti i ns. dubbi.
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