"Ho visto un re, che re non è" è una canzone degli anni '80, per la precisazione del 1989, ma attualissima per questi periodi di calcio.
Già, i "re" in questione sono tanti, ma ne citeremo solo quattro: Harry Kane, Icardi, Griezmann, Belotti. Ma perché questi quattro? Perché in quattro non hanno mai alzato un trofeo che sia uno nelle loro squadre attuali, come a dire "In quattro non fanno un Padoin".

Iniziamo.
HARRY KANE (Tottenham), il classe 1993 nato a Chingford (Regno Unito) è un attaccante strepitoso che gioca nelle fila del Tottenham (due volte capocannoniere 2016 con 25 gol, 2017 con 29 gol) una delle quattro squadre principali di Londra insieme a Chelsea, Arsenal, Fulham. Dal 2004 quando arrivò nelle giovanili degli Spurs aveva appena 11 anni, mentre a 19 fece l'esordio nel calcio che conta, ma non con il Tottenham ma con il Leyton Orient nella League One, la nostra Lega Pro.
Girato a destra e manca fino al 2013, quando venne inserito dal tecnico André Villas-Boas decise di puntare su di lui, da allora per Kane 135 presenze e 98 gol, un ruolino impressionante, se pensate che ha una media gol di 1,3 a partita, quindi poco più di un gol a partita ( cioè in alcune 1 in altre due ).
Quest'anno è diventato il giocatore più prolifico nella storia del club, infatti con due gol all'Everton ha superato un mostro sacro come Teddy Sheringham che si era fermato a quota 97 con gli Spurs nel lasso di tempo che va dal 1993 al 1997 e dal 2001 al 2003. È stato inserito nella migliore squadra dell'anno per tre anni di fila (2015, 2016, 2017). Tanti record per il quasi 28enne attaccante inglese, ma alla casella trofei non c'è nessuna spunta, nessun trofeo vinto in prima squadra.
Sprecato negli Spurs?

MAURO ICARDI. Il classe 1993 nato a Rosario (Santa Fé, Argentina) è l'attaccante dell'Inter dal 2013, ma non tutti sanno che i suoi primi passi furono con il Vecindario, squadra spagnola che dal 2016 non esiste più, dove segna 384 gol in sei anni (da urlo !!!).
Icardi poi passa nelle giovanili del Barcellona "La Cantera" dal 2008 al 2011, senza mai esplodere definitivamente nel club pluri-campione. Così arriva in Italia nelle fila della Sampdoria Primavera, divenendo capocannoniere alla fine del torneo. Il tecnico Gianluca Atzori porta Icardi in prima squadra, la Samp lotta per la promozione in A e Icardi aiuta con il suo unico gol nella partita contro la Juve Stabia nel 2-1a portare la squadra ai playoff. La squadra centra l'obiettivo Serie A.
Icardi nella stagione seguente mette a segno 10 reti in A, così da attirare l'inter pronta a farlo diventare il nuovo attaccante del reparto avanzato, sborsando la bellezza di 13 milioni di Euro. Icardi diventa in quattro anni un attaccante completo, 145 partite e 89 gol 8 (media gol 1,6 a partita) segnati in maglia nerazzurra, divenendo anche capitano dopo l'addio al calcio di Javier Zanetti.
Capocannoniere insieme a Luca Toni nella stagione 2015 con 22 reti. Ma guardando la casella trofei anche Maurito non ha nulla.

ARKADIUSZ MILIK. Il classe 1994 nato a Tychy (Polonia) è un attaccante del Napoli dal 2016. Nasce come calciatore tra le fila del Rozwój Katowice (squadra di terza categoria polacca) dove resta dal 2007 al 2011.
Poi arriva la chiamata del Górnik Zabrze nel 2011 nella Serie A polacca dove si mette in mostra, 38 presenze e 11 reti, al termine della stagione passa al Bayer Leverkusen dove però non trova spazio (6 presenze e 0 reti) a gennaio 2013 passa all'Augusta, gioca 18 partite ma con solo due reti nel suo bottino annuale, viene rispedito al mittente.
L'Ajax sembra intenzionata a portarlo nella Eredivise Olandese, così Milik passa prima in prestito e poi a titolo definitivo per 2,8 milioni di Euro. Nelle fila dei lanceri nella stagione 2014-2015, qui esplode definitivamente e in due stagione ( 2014 - 2016 ) in 75 presenze segna 47 reti 8 tra campionato e coppe ). Nel 2016 passa al Napoli per 32 milioni di Euro più bonus.
Dopo una buonissima partenza, subisce un infortunio pesante in Nazionale (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro) che lo tiene fuori per quattro mesi, la sfortuna dell'attaccante polacco è l'esplosione definitiva di Mertens adattato a punta, così al suo rientro già si parla di girarlo in prestito, così da mettere il giocatore sempre in panchina e vederlo a sprazzi in campo.
Ma il destino vuole dargli un'altra possibilità nella stagione 2017-18, ma dopo essere partito titolare alla prima di campionato contro l'Hellas Verona segnando il 2-0 momentaneo ( 3-0 finale ), parte da titolare anche nella prima di Champions contro lo Shakhtar Donetsk nel quale segna un rigore nella sconfitta interna 1-2. Ma il 23 Settembre la sfortuna si incarognisce contro di lui. Contro la Spal subisce un nuovo infortunio grave (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro) altri quattro mesi.
Nella sua carriera anche Milik non conta trofei.

ANDREA BELOTTI
. Il classe 1993 nasce a Calcinate (Bergamo), entra nel calcio grazie alla Grumellese (squadra di Bergamo, che gioca in Serie D) dal dal 2003 al 2006, il suo ottimo rendimento convince i dirigenti dell'Atalanta a fargli un provino, ma al termine non viene tesserato, così la seconda squadra di Bergamo l'Albinoleffe lo porta nella sua primavera a soli 13 anni.
Belotti cresce e matura, poi cambia il ruolo, dal giocare mediano e delle volte ala, l'allenatore Alessio Pala ( allenatore primavera ) lo trasforma in attaccante centrale, dove comincia a dare i frutti, tanto che a 18 anni nel 2011 il tecnico Daniele Fortunato lo fa esordire in prima squadra in Serie B. Nella sua prima stagione Belotti segna 2 reti in 8 presenze, l'Albinoleffe retrocede in Lega Pro. Belotti resta e nella serie C di un tempo gioca titolare con 31 presenze mettendo a segno 12 reti. Questo richiama le mire del Palermo che paga 500.000 Euro per il prestito oneroso con riscatto a 2,5 milioni di Euro. Viene riscattato dal Palermo ed esordisce a 20 anni nel massimo campionato italiano. Belotti in due stagioni (2013 - 2015) segna 16 reti in 62 partite. Nel 2015 passa al Torino per 7,5 milioni di Euro. Parte male nel girone d'andata segna una sola rete, si riprende nel ritorno con 11 reti e concludendo la sua prima stagione granata con 12 reti.
Belotti è sempre più leder, a suo conto una tripletta al Bologna nell'Agosto 2016 e nel Marzo 2017 riceve la fascia da capitano. Il presidente Cairo gli piazza un clausola rescissoria da 100 milioni di euro per far intendere che non verrebbe ceduto per meno di quella cifra, che dire esagerata è poco.
Belotti a fine stagione si porta al terzo posto nella classifica cannonieri 26 reti in 35 presenze. Dopo un'estate bollente dove Cairo resiste offerte da 40 a 50 milioni da mezza Europa, Belotti subisce un infortunio importante. In questa stagione ha già subito due infortuni, il 2 ottobre si procura una lesione al legamento collaterale del ginocchio destro che lo tiene fermo per un mese, mentre il 27 dicembre una distorsione al ginocchio destro. Andrea Belotti non ha ancora avuto l'opportunità di alzare un trofeo.