Tifosi milanisti, dobbiamo ammetterlo, Cristiano Ruiu è uno dei pochi che aveva previsto che questo Milan sarebbe stato un disastro. L’aveva detto in tempi non sospetti, quando c’era ancora l’euforia di vedere finalmente un Milan attivo sul mercato, un mercato fatto di parametri zero da troppi anni e figlio di quel “Milan tutto italiano” lasciato a metà, un po’ campato in aria, un po’ figlio di una necessità fatta virtù.

Bisogna dargli atto, ha letto la situazione a suo modo e ci ha azzeccato, perché almeno finora la situazione del Milan è deludente, imbarazzante. Pure Sabatini aveva previsto che con l’acquisto di Bonucci Juventus e Milan si sarebbero indebolite entrambe, ma chi tifa Milan, dopo anni di logorio aveva il diritto di sognare in grande, di sperare in un altro inizio. Così non è stato e bisogna riconoscere quale sia la situazione attuale e i meriti di chi l’aveva prevista. Ora, speriamo che non si avverino anche le previsioni di chi afferma, oppure spera e si augura, che questo Milan fallirà non solo sul piano sportivo, ma anche su quello economico.

Riprendendo il nostro discorso bisogna ora aver il coraggio di dire che Ruiu aveva ragione.

Però, e qui cominciano i però, se da un lato le nefaste previsioni di Ruiu si sono avverate è anche vero che le colpe non sono da addebitare ad un mercato sbagliato. Montella ha avvallato gli acquisti e sulla carta giocatori come Biglia e Bonucci non possono essere giudicati acquisti avventati. Ruiu, in articolo dopo le sconfitte contro Lazio e Roma difendeva a spada tratta l’allenatore, la cui unica colpa era quella di essersi trovato 11 giocatori nuovi in squadra, come se gli stessi fossero arrivati casualmente e non fossero frutto di una scelta condivisa fra le due parti, CT e società.

Ruiu sottolinea come lo scorso anno Montella, con una squadra di bassa caratura, evitando di entrare in campo per “fare” la partita sia riuscito a fare punti. Infatti la squadra è arrivata sesta e forse era difficile fare meglio.

Se su quest’ultimo punto ci si trova d’accordo c’è anche da chiedersi se forse Montella non sia un allenatore da mezza classifica, che ora, pur avendo i giocatori, non sa come metterli in campo per “vincere e convincere” o per praticare il bel giuoco tanto caro all’ex presidente di questa squadra e verso il quale Ruiu è sempre stato molto più acquiescente, giornalisticamente parlando.

È possibile che siano stati fatti 11 acquisti sbagliati? O forse semplicemente si è sbagliato a confermare un allenatore non pronto per gestire uno spogliatoio ed una squadra dalle qualità rinnovate.

Senza dimenticare i meriti della passata gestione ed i buoni giocatori ereditati, bisogna anche ammettere che tra quelli che se ne sono andati forse si può rimpiangere il solo Kucka ed il fatto di non aver riscattato Deulofeu. In questi anni infatti la squadra era stata infarcita di giocatori che, nonostante l’impegno non potevano supplire alle evidenti lacune tecniche. Cambiare era una necessità, una necessità imposta dalla testardaggine degli ultimi anni dell’era Berlusconi, al quale va rimproverato di non essersi fatto da parte prima, prima che il divario di risorse riducesse una squadra da Champions in una squadra da metà classifica. Di chi è la colpa della situazione iniziale con la quale ha dovuto fare i conti la nuova dirigenza?

Dunque, caro Raiu, bisogna ammetterlo, sull’attuale situazione ci avevi visto lungo, ma sull’individuare le cause credo che nella tua argomentazione ci sia qualche falla.

Per cui per concludere scomodo il buon Garzya e affermo che “sono pienamente d’accordo a metà con Raiu.