Alzi  la mano il tifoso Romanista che alla fine di Roma-Barcellona non ha detto la parola Liverpool, chi 34 anni fa c'era, ha sperato che dal quell'urna uscisse il Liverpool, chi 34 anni fa ha vissuto quella finale dalle nove di mattina andando allo stadio venti ore prima per respirare l'aria della finale, ha sperato che da quell'urna uscisse il Liverpool, chi al goal di Roberto Pruzzo ha esultato come se non ci fosse un domani, ha sperato che da quell'urna uscisse il Liverpool, e sopratutto, chi ha sofferto vedendo quel sogno finire, per colpa di quei maledetti undici metri ha sperato che da quell'urna uscisse il  Liverpool, ma la vita è cosi, il calcio è cosi, da e toglie, 34 anni dopo la Roma torna a giocarsi una semifinale, e di fronte ci sarà proprio il Liverpool, stavolta però è diverso, stavolta è più bello, perchè inaspettato, stavolta è bello perchè il sogno si allarga, stavolta il sogno lo vivranno anche il bambino di 10 anni che una semifinale non l'ha mai vissuta, ma che si sarà fatto raccontare quella partita dal padre o dal nonno, e magari quel nonno gli avrà anche raccontato, di quanto era stato brutto tornare a casa, con la testa china si, ma gonfi di orgoglio, poi ci sarà quello che non ha più il nonno, perchè purtroppo il tempo passa, e che martedi sera si sentirà tanto vuoto, perchè gli mancherà andare da lui, prendere il corriere dello sport in mano e sentirsi dire "a regazzi noi ce la giocamo poi la palla e rotonda", quante volte mi hai raccontato della Roma, di Amadei, di Pruzzo, e di quel Roma-Liverpool, adesso la vivrai da lassù, con gli occhi gonfi, sempre in silenzio, rigorosamente da solo, e io penserò a te, durante tutti i 90 minuti, e chissà magari........Martedi sera sarà la serata anche e sopratutto di chi non c'è più, ma che da li guiderà la Roma verso l'impresa.