Il calcio moderno è in continua evoluzione e questa affermazione non la mette in dubbio nessuno. Stanno cambiando tante, troppe cose. Vediamo le 2 principali:

  • I soldi

Maradona fu acquistato dal Napoli per 13 miliardi di lire, pari allora a circa 7 milioni di euro. Pochissimo se lo confrontiamo con Neymar, il quale è stato preso per una cifra che supera i 200 milioni di euro (circa 30 anni dopo). Le banconote che girano in questo sport sono troppe, anche se il calcio è per molte persone una fonte di bellezza e spettacolarità unica e inimitabile.

  • il RISPETTO

​​​​​​​Molto spesso questa parola viene inserita nel dimenticatoio da alcune persone. Nel calcio moderno ci sono troppi esempi in cui il rispetto viene a mancare, da una parola di troppo fino a insulti razzisti a giocatori innocui. 

  • Partiamo dagli ululati razzisti, di cui sono protagonisti maggiormente i tifosi della Lazio. Koulibaly, Rudiger, Gomis tra le tante vittime dei tifosi laziali, sperando di non dover aggiornare continuamente la lista. I tifosi della Lazio, 4 anni fa, hanno fatto sapere, attraverso un comunicato, che per loro i buu non sono razzisti. Hanno inoltre scritto che smetteranno di farli: il risultato, purtroppo, è noto. Detto sinceramente, amo i supporter della Lazio per la loro grinta e la spinta che danno ai loro idoli (basta vedere la finale di Supercoppa, quando al gol di Murgia, sono impazziti, giustamente, dalla gioia). Non li capisco, invece, quando prendono di mira i calciatori di colore, dato che sono delle persone identiche noi. Il mio augurio più grande è quello che i tifosi, non solo quelli della Lazio, rispettino calciatori, dirigenti, allenatori e tutta l'allegra brigata, independente dal colore, dalla forma del naso o dal colore degli occhi perchè sono pur sempre nostri fratelli.
  • Parliamo adesso di coloro che perdono la testa e decidono di risolvere le situazioni con la violenza. Oltre che gli scontri tra tifoserie avversarie, ci sono delle risse che non vorremmo mai raccontare. L'esempio più eclatante è la rissa tra Ljaic e Delio Rossi. Il giocatore serbo, uscendo dal campo, aveva ironicamente applaudito il tecnico italiano dopo una partita contro il Novara. Delio Rossi non ha saputo mantenere la calma, iniziando a picchiare il fuoriclasse attualmente al Torino. La questione si è risolta con una squalifica di 3 mesi per l'allenatore, mentre Ljaic è stato messo fuori rosa. Esistono anche dei casi in cui il padre di un baby giocatore ha picchiato l'allenatore per una mancata convocazione o, addirittura, il calciatore stesso ha menato l'allenatore. A volte anche compagni di squadra si sono scambiati gesti o parole di troppo. L'assoluto protagonista è Manolas, che durante una partita di campionato polemizza con Nainggolan, mentre in un match tra Nazionali, litiga con Dzeko, il quale gli mette le mani addosso. Questi sono casi che non vorremmo mai assistere quando vediamo una partita di calcio. Le decisioni del mister vanno sempre rispettate, ma questo i calciatori spesso se lo dimenticano. 
  • A proposito di scelte di un allenatore non rispettate... Anche se è una forma di mancanza di rispetto minore è pur sempre da annotare. Molte volte i giocatori si dimenticano di essere delle persone e rifiutano di stringere la mano dopo una sostituzione. Anche io quando gli allenatori mi sostituiscono, mi arrabbio facilmente, ma non mi permetterei mai di rifiutare la mano di un avversario, arbitro o allenatore. I casi più palesi riguardano Pellè, Dzeko e Dybala. Da sottolineare il bell'abbraccio di Icardi a Spalletti nella prima partita di campionato.
  • Passiamo ai social e torniamo ai tifosi. Il tormentone di inizio estate è stato sicuramente il caso del rinnovo mancato di Donnarumma. I tifosi milanisti, a seguito della prima decisione del portiere rossonero si sono scatenati sui social, insultandolo e minacciandolo di morte. Nessuno dovrebbe augurare la morte a nessuno, ma in particolare nessuno dovrebbe scrivere certe cose ad un diciottenne, oltre che lanciare dollari in campo o scrivere degli striscioni idioti!! I tifosi del Milan hanno saputo perdonare Gigio accogliendolo come se nulla fosse successo alla prima a San Siro. Questo atteso e bel gesto dei fan mi ha fatto molto piacere e credo che di non essere stato l'unico ad essere sorpreso e felice per Donnarumma.
  • Restiamo in tema social: ho letto su alcuni giornali che Conte, una volta finito il campionato, sembra che abbia scaricato il goleador Diego Costa con un sms, in cui l'allenatore ringrazia l'attacante della stagione passata, rivelandogli però che non rientra più nei suoi piani. Sinceramente da una persona carismatica e audace come Conte, non me lo sarei mai aspettato. Un bravo manager è anche quello che parla faccia a faccia col giocatore, spiegando le ragioni per cui ha meditato su una certa scelta. Certamente l'attacante spagnolo è una testa calda e potrebbe aver fatto innervosire l'ex tecnico della Juventus durante la scorso anno, ma un professionista come Conte non si comporta così.

C'è da spiegare, però, che il rispetto nel calcio non è del tutto scomparso: vorrei segnalarne uno soltanto, riguardante la leggenda della Roma Francesco Totti. E' riuscito a dare un grande contributo per la crescita di questo sport, dimostrando a tutto il mondo la sua passione per il calcio, rimanendo legata ad una singola squadra, riuscendo a rifiutare grandi offerte dall'estero. Ha mostrato grande rispetto per la maglia, per i tifosi giallorossi e per tutti gli addetti ai lavori in casa Trigoria. Il mondo ha apprezzato, tanto che i tifosi della Lazio e Juventus, rivali storiche della Roma, hanno applaudito l'ex capitano giallorosso che tanto li aveva feriti con i suoi gol tempo prima.

La speranza è quella di ridurre al minimo questi tristi episodi, che non dovrebbero riguardare il calcio e lo sport. Il rispetto è uno dei valori fondamentali dell'uomo e questo i calciatori, allenatori o più in generale le persone se lo devono mettere in testa.

IL RISPETTO PRIMA DI TUTTO

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