Anche se le temperature rigide di questi giorni non fanno da ideale viatico al prossimo periodo estivo, prima ancora del classico tormentone musicale, arriva con cadenza biennale, puntuale come un orologio, il Wandatormentone del rinnovo di contratto di Maurito.

I 4 goal di domenica sembrano quasi l'avvio della base musicale su cui gli autori Ausilio/Sabatini, novelli Mogol Battisti dovranno cimentarsi nell'italica arte del componimento, cercando versi e rime giuste, tra pretese più o meno faraoniche e budget con gli occhi a mandorla assai stitici visti i grami tempi ex- Champions.

Ma quest'anno c'è una novità. Una novità che nasce però da una serie ripetuta di situazioni costanti, dove l'Inter non vince più, inanella una serie di partite, poi ha dei black out di mesi, e puntualmente fallisce gli obiettivi della stagione (non vi dico cosa sto toccando per scaramanzia). Difetti di continuità e personalità si dirà, iniziati amaramente nelle sciagurate stagioni post triplete, focalizzate più a smantellare il giocattolo che a garantirgli un futuro. Sette anni che hanno visto crescere il futuro capitano e bomber argentino. 100 goal sono un bottino importante, ma sanciscono anche il perverso Teorema di Icardi: più lui va bene individualmente, più nel tempo la squadra si avviluppa su se stessa fino al naufragio.

Sulle ragioni dell'inversamente proporzionale potrebbero essere scritti manuali tecnici che puntano il dito sul fatto che non lavora per la squadra, se non lo servi è come non averlo, serve solo a un certo tipo di gioco ecc. Tutte ragioni più o meno condivisibili che abbiamo sentito molte volte.

Se decine di tecnici più o meno bravi, più o meno credibili, si sono scervellati in tutti questi lunghi anni, a un certo punto forse occorre solo fare quello che fanno gli scienziati davanti a certi fenomeni che non riescono a spiegare scientificamente: prendere atto dei dati empirici.

E Sabatini più che Ausilio (che porta l'Argentino giustamente appuntato sul petto come una delle poche medaglie al merito), uomo di calcio ed esperienza dovrebbe averlo compreso bene. Ecco quindi che il tormentone rinnovo potrebbe avere già un titolo di sicuro successo per la summer 18: amarsi e dirsi addio. Ovvero rinnovare a certe condizioni per preparare un trampolino per le future destinazioni, con una bella clausola sopra i 150 mln che visti i prezzi che girano e quasi un prezzo da saldo autunnale.

Si farebbero gli interessi del giocatore, che da sette anni rivive il suo personale "giorno della marmotta", quello dell'Inter (che ha già adeguata lista della spesa), quello di Wandita e family, e magari anche quello dei tifosi.

C'eravamo tanto amati... e ci si può lasciare senza rancore, come una coppia matura e civile, che ha vissuto insieme tanti anni significativi ma non ha più quella scintilla... la scintilla della passione !