Avrei voluto parlare di brutti precedenti.

Di come un Procuratore Federale, con prove inesistenti, intavoli un’accusa infondata, ottenga una condanna riformata in appello (e non in toto per evitare richieste risarcitorie monetarie ai danni di una federazione priva di denaro) e, invece di dimettersi, abbia il coraggio di continuare a far finta di nulla.

Avrei voluto, ma c’è poco da dire: gli antijuventini non sarebbero interessati ai fatti, gli altri (non solo Juventini) sanno già di cosa parlo.

Quindi parliamo di questo campionato così avvincente e dei suoi protagonisti.

Parliamo del Milan, che con il duo Fassone-Mirabelli sta ripercorrendo i fasti dell’Inter di Branca. Scusate amici rossoneri, ma dopo aver preso insulti per mesi per aver detto che Bonucci era un pacco come difensore; che la difesa del Milan era inguardabile; che la squadra era squilibrata; che la dirigenza era inadeguata; che la proprietà non aveva i soldi; che la UEFA non avrebbe accettato il piano di rientro, adesso cosa dovrei dire ?

Vorrei solo farvi notare come, dopo il rinnovo di Donnarumma, adesso, in strana concomitanza con la bocciatura UEFA e con la necessità del Milan di vendere per far cassa, si parli di rottura con Donnarumma. Ovvio: se Donnarumma fosse andato via a giugno il Milan avrebbe preso quattro soldi e Raiola la percentuale di legge. Adesso, dopo il rinnovo, il Milan prenderà un sacco di soldi e Raiola avrà inserito una clausola che, come per Pogba, lo ricoprirà di soldi. Occorre solo dare il contentino ai tifosi per salvare la società. Cosa di meglio che fare la sceneggiata del Procuratore Buono e del Dirigente incapace ? Ovviamente gli striscioni del tifo organizzato, opportunamente indirizzato, fanno il resto. Ma il copione era già scritto a giugno.

Per il resto cosa dovrei dire? Ennesima battuta sullo spostamento degli equilibri di Bonucci ? No, non mi va. Dopo il pareggio a Benevento e la sconfitta a Verona non c’è nulla da dire. Parlate fra voi. Ah, lo scudetto si vince se arrivate in cima alla classifica, non in fondo. Forse non lo ricordate più, ma è così.

L’Inter. La fortissima Inter. I nuovi dominatori del campionato. Quelli che a Torino non hanno mai superato la metà campo. Adesso sono terzi. Posizione quasi corretta: sono più o meno al livello della Roma, ma forse quarti sarebbe più corretto. Soprattutto grazie all’equilibrio societario raggiunto (bella cosa essersi liberati di Fassone eh ?) e alla capacità di tenere lo spogliatoio di Spalletti.

La Roma. Squadra quadrata, senza fronzoli, senza grosse riserve, senza un allenatore di grido. Ma gioca. Alla fine, zitta zitta, con una partita in meno, eccola lì. E nessuno ne parla. Alla fine piangere meno ha portato a risultati migliori: una gran Champions, un grande Campionato. Grande difesa, ottimo attacco e giocatori che rendono. Forse perché, invece di fare polemica, giocano a calcio. Adesso la resa dei conti a Torino. Vedremo. Speriamo che i soliti giornalettai romani ci evitino anche il solito teatrino che, quest’anno, non abbiamo avuto (gratia Dei) nemmeno a Napoli e si limitino a parlare di calcio. Il campo ci dirà qualcosa di una partita che arriva nel momento ideale con un clima infame (a Torino fa freddo).

Il Napoli. Il Barcanapoli. Lo squadrone che dà lezioni di calcio al mondo. Quelli che hanno dominato il campionato, che hanno dato spettacolo col City, che hanno schiacciato la Juventus…

Il Napoli è un punto davanti alla Juve (e ha perso scudetti con vantaggi ben più consistenti), ha perso lo scontro diretto in casa, proprio quando gli serviva vincerlo, è fuori dalla Champions. Cosa dire ? Che è la squadra più forte che sia uscita ai gironi ? No, non sono rientrati nemmeno fra le prime quattro terze. Usciti proprio male. Che giocano il calcio più bello d’Italia ? No, questione di punti di vista, ma dire che danno spettacolo perché segnano tanto quest’anno non è nemmeno vero, visto che l’attacco più forre della Serie A lo ha la Juventus. Sono una buona squadra, che non ha cambiato nulla e gioca sempre con gli stessi uomini e gli stessi schemi da due anni. Magari non avere più la Champions li aiuterà. Li aiuteranno di più le altre squadre che ce la metteranno tutta contro la Juventus (vedi la Sampdoria, sparita dopo la partita di Marassi), come è giusto che sia. Ma si aiuteranno di più da soli se, finalmente, la smetteranno di fare le vittime, non si demoralizzeranno in primavera e, soprattutto, non faranno un mercato di riparazione scriteriato. Quest’anno potrebbe essere il loro anno. Ma anche quello della Roma.

La Juventus, invece, ha finito un ciclo. E’ allo sbando.

Lo si capisce dal fatto che abbia passato il turno in Champions, sia seconda in campionato ad un punto dal Napoli (che ha battuto a Napoli), che abbia il miglior attacco della Serie A e che sia un mese che non subisce gol. Ma qualcosa che non va occorre trovarla: quindi Alex Sandro è diventato un brocco e Dybala pure. Anzi, Dybala sta orchestrando tutto per andare a Parigi.

Occhio che se poi entrano in forma in primavera siamo alle solite.

In definitiva, come tutti gli anni, la Juve è scarsa e bollita, gli altri fortissimi e agguerriti e a marzo il campionato sarà già finito.

Si, perché forse questa Juve non sarà attrezzata per vincere la Champions (e due finali in tre anni dicono il contrario) ma ne ha d’avanzo per la Serie A.

Quindi l’unica cosa certa alla vigilia di Juventus-Roma è che, anche quest’anno, come nei precedenti, lo scudetto può solo perderlo la Juve.

Ma anche così non è detto sia sufficiente, come Napoli e Roma ci hanno dimostrato negli anni precedenti.