JUVENTUS 2 - 1 MILAN (Benatia, Bacca, Rig. Dybala) JUVENTUS 6,5: dopo un lungo assalto, la squadra di Max Allegri riesce all'ultimo respiro nell'obiettivo di portare a casa tre punti fondamentali, che lasciano una firma (quasi) indelebile nella lotta verso lo scudetto, costingendo alla resa perfino l'eclettico Gigi Donnarumma. Nonostante le monumentali parate dell'estremo difensore rossonero, la Vecchia Signora trova lo stesso il raggiungimento di un traguardo importantissimo per questo rush finale del campionato. MILAN 6: i ragazzi di Montella escono a testa alta dall'incontro dello Juventus Stadium, aldilà della discrepanza tra le occasioni da gol create dalle sue squadre, aldilà del grande divario tattico (venutosi a manifestare sin dai primi minuti) con i Campioni d'Italia. Il Milan, voglioso di non uscire a secco di punti dalla sfida di Torino, conferma di avere quella grinta e predisposizione agonistica per poter dare del filo da torcere a chiunque, anche a chi - tra poche ore - si giocherà i quarti di Champions League con il Porto. GENOA 0 - 1 SAMPDORIA (Muriel) GENOA 5: l'illusorio successo sul campo dell'Empoli viene cancellato da un altro derby perso, a causa di una condizione atletica non ottimale ed un'organizzazione tattica alquanto rivedibile, soprattutto in fase di non possesso. La melina offensiva della Samp manda in tilt la squadra di Mandorlini, che risulta in affanno in ottica difensiva e sterile in attacco: i rossoblù riescono a sfondare solo a sinistra, con la spinta di Laxalt che salta ogni volta come un birillo il giovane Sala. Ma a destra? Lazovic inconcludente, Pinilla deludente: derby perso non a caso. SAMPDORIA 6,5: i blucerchiati sono oramai privi di ambizioni stagionali, anzi, concludere un campionato con uno score di due derby vinti su due si rivelerà fondamentale per innalzare il bilancio complessivo di Giampaolo alla fine dei giochi. Il tecnico dei liguri si affida alla formazione tipo, quella che è scesa in campo per maggior parte della stagione, e il risultato gli dà ragione: vittoria a parte, il gioco della Samp è più brillante e convincente di quello del Genoa. SASSUOLO 0 - 1 BOLOGNA (Destro) SASSUOLO 5: Di Francesco esce ancora sconfitto in casa ed i neroverdi non riescono mai a convincere in pieno tra le mura amiche. Deludere dinnanzi al proprio pubblico in una gara così significativa per la tifoseria e così importante per poter portare a casa ulteriori punti salvezza, risulta alquanto inaspettato e sorprendente (in negativo) un tale atteggiamento. Troppo scolastico, troppo timido: ennesima bocciatura stagionale per questo Sassuolo... BOLOGNA 6: ormai il campionato è già deciso ed i rossoblù non hanno un granché da stupire, né in negativo quantomeno in positivo. Una stagione da accantonare e dalla quale ripartire: lo dimostra la prestazione, troppo timorosa, che trova comunque miglior sorte. Un successo grazie al quale si sblocca (alla buon'ora) il bomber Mattia Destro. Ma c'è ancora tanto, tantissimo, da lavorare e questa è solo una piccola tappa per gettare le basi verso il futuro. INTER 7 - 1 ATALANTA (Icardi, Icardi, Icardi, Banega, Banega, Gagliardini, Banega) INTER 10 - Una parola soltanto: impressionante. una prestazione così quest'anno in Serie A non si era mai vista: incredibile il modo in cui, per tutto il corso dei novanta minuti, i nerazzurri mantengano costante il proprio rendimento straripante e non mollino mai il piede dall'acceleratore. Il perfezionismo di Pioli porta i suoi frutti e la Beneamata va di scena nella meravigliosa cornice di un 'Meazza' stracolmo offrendo indiscussamente la miglior prestazione della stagione. Una gara perfetta, impeccabile, già conclusa al 30': sine laudem soltanto per l'ingenuo (ma assolutamente perdonabile) errore che porta al gol subito. Affermarsi in questo modo nel momento più delicato della stagione è qualcosa di spettacolare. ATALANTA 4: la prestazione è quel che è, e presa in quanto singola risulta ampiamente insufficiente. La squadra di Gasperini impressiona nei primi minuti ma si scioglie come neve al sole in seguito all'inizio dell'uragano nerazzurro. Era dalla stagione 1991-92 che l'Atalanta non subiva sette gol, proprio contro l'Inter. Quell'anno, nonostante ciò, fu Coppa Uefa: che sia di buon auspicio per questo finale di campionato? La sconfitta di San Siro serve da lezione per la formazione bergamasca: un sano bagno d'umiltà nel quale annega il sogno Champions. Ma restare in zona Europa è un obiettivo tutt'altro che impossibile... CHIEVO 4 - 0 EMPOLI (Inglese, Birsa, Birsa, Cesar) CHIEVO 7,5: gli uomini di Maran annientano la formazione ospite con una prova impeccabile, dove vengono messe in mostra tutte le grandi, grandissime potenzialità di questo gruppo, che erano rimaste smarrite da un po' di tempo a questa parte. La classe di Birsa, la raffinata e prodigiosa realizzazione di Inglese, il dinamismo del centrocampo, la fisicità della linea difensiva, gli inserimenti senza palla... sembra essere tornato il Chievo delle meraviglie. E seppur si tratti di un "bello e impossibile" strappo alla regola, i clivensi vivono un pomeriggio da grande squadra. EMPOLI 5: in questo genere di partite ci si rende conto della vera qualità di quelle tre squadre che giacciono in fondo alla classifica, e che non riescono quantomeno a lottare con una squadra da questi limiti. Lento, macchinoso, impreciso ed ingenuo: l'Empoli di Martusciello, diciamocelo, è un vero e proprio fallimento. E non serve aggiungere altro a riguardo. In merito alla prestazione, al 'Bentegodi' si registra qualche buono spunto offensivo che fa da cornice ad una prova che, presa nel complesso, si rivela ampiamente al di sotto della sufficienza. FIORENTINA 1 - 0 CAGLIARI (Kalinic) FIORENTINA 6,5: i viola regalano spettacolo all'Artemio Franchi ma non riescono a sbloccare il risultato a causa dell'ottima disposizione difensiva del Cagliari. Anzi: gli uomini di Rastelli si rivelano una vera e propria spinta nel fianco anche in ottica offensiva, dove sfiorano il gol in più occasioni con un determinato Borriello ed un pimpante Marco Sau. Nonostante le buone trame offensive costruite dagli uomini di Sousa (ed un discreto numero di occasioni collezionate), il parziale non cambia e resta sullo 0-0. Ma proprio quando il pubblico del Franchi sembra "accontentarsi" del pareggio, arriva il gol di Kalinic: in fin dei conti, nonostante l'equilibrio della gara, prevale la squadra tecnicamente più forte. CAGLIARI 6: i ragazzi di Rastelli partono a razzo e si rivelano sin da subito un avversario spigoloso per la Fiorentina. Gli isolani intensificano il pressing in fase di non possesso, chiudono gli spazi ed intercettano le linee di passaggio, pronti a ripartire e a creare pericoli alla retroguardia toscana. Non c'è mai un punto della gara in cui i rossoblù sembrano alzare bandiera bianca, anzi, il Cagliari sfiora addirittura il colpaccio in pieno recupero con Barella. Ma la fortuna non è dalla parte dei rossoblù, e negli sgoccioli dell'incontro arriva l'amaro e rocambolesco gol dei padroni di casa. Sardi che tornano dalla trasferta del 'Franchi' a secco di punti, ma forse la prestazione dei cagliaritani avrebbe meritato miglior sorte... PESCARA 1 - 3 UDINESE (Zapata, Jankto, Thereau, Muntari) PESCARA 5: ormai c'è poco da fare. Lo spettro della retrocessione si avvicina inevitabilmente sempre di più e non resta altro che giocarsi ogni partita con l'orgoglio e la fierezza di essere stati protagonisti di un sogno. La favola del Pescara si interrompe, brutalmente, e forse la partita con l'Udinese rappresenta un po' l'emblema della stagione: tanta qualità, tanta voglia di far bene, ma poca precisione e tanti errori in fase difensiva, non tollerabili in un campionato come la Serie A. UDINESE 7: quello dell'Adriatico si profilava un esame di maturità importante per la squadra di Del Neri, che non ha più nulla da chiedere in questa stagione. Ma la grinta, determinazione e predisposizione offensiva dei friulani è davvero impressionante: tra schemi vincenti, giocate illusorie e buone trame si gioco, i bianconeri portano a casa una vittoria meritatissima. Nonostante la scontatezza dell'avversario, gli ospiti si rendono autori di una grande partita, all'insegna di corsa, intelligenza e raffica di gol. NAPOLI 3 - 0 CROTONE (Rig. Insigne, Rig. Mertens, Insigne) NAPOLI 6,5: l'avversario è tra i più abbordabili ma, vista l'eliminazione in Coppa con il Real ed alcune rimembranze del passato (Palermo docet), pur sempre da prendere con le pinze. Del resto, ai partenopei basta poco per archiviare la pratica Crotone: doppietta dello scintillante Insigne, alla sua 200esima presenza in maglia azzurra, oltre che la firma del solito Dries Mertens. Un tris spettacolare che alimenta la rincorsa verso la zona Champions. CROTONE 5,5: l'orgoglio di averci provato, l'insoddisfazione di non esservi riusciti. La squadra di Nicola ha già un piede e mezzo in Serie B e non le resta altro che provare a conquistare qualche risultato storico. Uscire imbattuti dal San Paolo sarebbe stato qualcosa di eccezionale, ma - a dispiacere dei calabresi - non è così: anche stavolta la prestazione viene a mancare, nonostante qualche scelta arbitrale lasci piuttosto perplessi i tifosi di fede rossoblù... PALERMO 0 - 3 ROMA (El Shaarawy, Dzeko, Bruno Peres) PALERMO 6: il risultato non convince affatto. La prestazione, invece, sì: i rosanero trovano la forza di giocarsela a testa alta dal primo istante e trovano, in compenso, anche molta sfortuna. Non bastano le buone trame offensive e la voglia di compiere l'impresa: la Roma si rivela un avversario troppo forte per poterla affrontare in un momento così delicato. E la sconfitta, del resto, diventa inevitabile. ROMA 6,5: il massimo risultato ottenuto con il minimo sforzo. O quasi: il gioco dei giallorossi fatica a decollare, ma una volta spiccato il volo, la squadra di Spalletti è inarrestabile. Un El Shaarawy rispolverato ad hoc porta in vantaggio i suoi, su delizioso assist di Grenier. Da lì in poi, tutto troppo facile: Dzeko entra e segna, Bruno Peres timbra il cartellino allo scadere. Ed è vittoria. Il giusto segnale per ripartire dopo la disfatta di Lione in Europa League. LAZIO 3 - 1 TORINO (Immobile, Maxi Lopez, Keita, Felipe Anderson) LAZIO 7,5: la differenza tra le due compagini si nota eccome. I biancocelesti spingono in avanti, assediando l'area di rigore avversaria, e gli avversari soffrono terribilmente il possesso palla della squadra d'Inzaghi. Il tridente magico lascia la sua traccia fatale sul match: Immobile, Keita, Felipe Anderson. Tre giocatori potenzialmente devastanti, che nel corso di questa stagione stanno imparando ad acquisire l'aspetto più importante per un attaccante: la continuità. I tre punti arrivano grazie a loro, e l'Inter continua a restare dietro. L'Aquila continua a volare. TORINO 5,5: le buone intenzioni ci sono, ma non c'è un minimo di organizzazione lì davanti. Peraltro, anche dietro si soffre: i difensori del Toro non riescono a contenere le avanzate biancocelesti. I granata sembrano sprovveduti: ripartono in contropiede, con schemi improvvisati al momento (o forse progettati, male, da Mihajlovic) e senza un punto di riferimento. Se l'intento del tecnico serbo fosse quello di mescolare le carte, ci è riuscito al punto tale da confondere anche se stesso: scelte completamente sbagliate. Il fulmineo gol di Maxi Lopez è solo un episodio e con il merito non c'entra assolutamente nulla: la squadra, nessuno escluso, incappa in una brusca giornata 'no'. Andrea Pontone Twitter: @_AndreaPontone