Vi siete mai chiesti come mai dal 28 settembre, giorno in cui Carlo Ancelotti viene sollevato dall'incarico di allenatore del Bayern Monaco, i bavaresi hanno svoltato e sono tornati primi in Bundesliga?
Rispolverato dal comodo divano di casa, il settantenne Jupp Heynckes riporta la chiesa al centro del villaggio e il Bayern torna a dominare in Germania e in Champions.

E' giusto porsi altre questioni: chi ha tradito Carletto? E, soprattutto, perché grandissimi campioni decidono di giocare contro un così grande allenatore? Non credete a chi vi dice che il Bayern ha esonerato Ancelotti. Carlo è stato costretto a dare le dimissioni.
Sì, costretto.

Il tecnico di Reggiolo si è trovato con le spalle al muro. Il muro di uno spogliatoio che ha deciso di non seguirlo più, il muro di uno spogliatoio che, forse, non è mai riuscito a convincere e a unire.

Analizziamo questa situazione da un altro punto di vista. Mettiamo un attimo da parte il nostro giustificato patriottismo che, subito dopo le "dimissioni", ci ha portato a dire "al Bayern non sanno cosa fanno", oppure "saremo sempre con te mister Ancelotti", o altre cose di questo genere. Proviamo a riflettere su un'altra cosa. Robben, Ribery, Lewandoski, Muller e altri senatori, campioni pazzeschi, decidono che un allenatore del calibro di Carlo Ancelotti non meriti di essere seguito e lo abbandonano.
Perché? All'alba dei 58 anni, si potrebbe fisiologicamente pensare che Carletto possa aver perso lo smalto degli anni d'oro e, chissà, gli stimoli che servono per motivare campioni che scendono in campo per vincere anche la più inutile delle partitelle del giovedì. Basti pensare ad alcune sconfitte di inizio stagione davvero banali, subite in campionato e in Champions. Sconfitte impossibili da pronosticare o, comunque, arrivate senza quel mordente che contraddistingue i bavaresi da sempre. Ultima quella che costò caro all'allenatore italiana, a Parigi col Psg. In questo momento della carriera, Ancelotti si trova ad un punto abbastanza emblematico. Ha vinto tutto e lo ha fatto coi top club europei: Milan, Chelsea, Psg, Real Madrid, Bayern Monaco. Nella sua ultima esperienza non ha dimostrato di esere il solito Ancelotti.

Cosa chiedergli di più? Cosa volere ancora? E, soprattutto, dove trovare gli stimoli per una nuova avventura?
Probabilmente, il primo e unico "traditore" di questa storia, di Carletto, è proprio Carlo Ancelotti.