Marko Pjaca è arrivato a Torino nel Luglio 2016 tra la folla festante che si accalcava davanti al JMedical. L'acquisto di un talento come Pjaca é stato ancora più dolce poiché Marotta lo ha strappato al Milan, l'ex Ad rossonero Galliani aveva bloccato il giocatore ma in mancanza di liquidità ha mollato il colpo, è così l'ultimo grande talento della scuola calcistica croata é approdato a Torino. 

L'ambiente bianconero aveva designato Pjaca come il nuovo Dybala, chiunque tifoso bianconero vedeva nel croato un giovane talento pronto a conquistarsi la Juve. L'inizio di Pjaca però è stato sterile, l'allenatore Allegri lo ha spesso relegato in panchina non dandogli piena fiducia e nei primi 3 mesi della sua avventura bianconera l'ex Dinamo Zagabria ha scaldato la panchina. A dicembre la Juve é in corsa in tre competizioni così Allegri dà un pò di spazio a Pjaca per far rifiatare i titolari. Ma il giovane talento croato non sfrutta al meglio questo spazio, viene schierato spesso dietro Higuain svariando su tutti i tre fronti offensivi ma non convicendo in nessun ruolo, in quei tumultuosi 3 mesi Pjaca ha dimostrato di non essere abituato al calcio italiano. Il 22 Febbraio a O'Porto arriva la svolta, difatti Marko segna un gol nella sfida d'andata degli ottavi di Champions contro il Porto. In quel gol Pjaca esprime tutta il suo talento con un tiro di controbalzo violentissimo che non lascia scampo a Iker Casillas. Sembrava la svolta per Pjaca, difatti arriva anche la chiamata della nazionale croata ma mai chiamata fù così dolorosa, infatti il 28 Marzo durante un'amichevole subisce un grave infortunio che lo costringerà a stare fuori per otto mesi. La favola di Pjaca con la Juve sembrava già finita.

Dopo otto lunghissimi mesi di interventi e riabilitazione Pjaca torna in campo con la Primavera bianconera, l'ex Dinamo si dimostra fondamentale più di una volta e addiritura decide il match contro il Milan con una punizione alla Del Piero. Dopo que capolavoro balistico le porte della prima squadra sembravano riaprirsi, invece No. Marko viene convocato solo una volta, nell'occasione del match contro il Bologna e il posto di outsider dell'attacco bianconero gli è stato sottratto da Federico Bernardeschi. Nell'affollato reparto offensivo bianconero sembra non esserci posto per Pjaca, così la Juve decide di mandarlo in prestito per farsi le osse. Timidamente si erano fatte avanti Atalanta e Bologna ma con un blitz lo Schalke 04 si è assicurato le prestazioni del talento croato, ma per la Juve mai scelta fu più errata. 

Il tallone di Achille di Pjaca era la sua poca confidenza col calcio italiano, la società bianconera doveva lavorare su questa lacuna di Pjaca prestandolo a qualche club di seconda fascia come il Bologna perché mandarlo a farsi le osse oltre i confini non ha per niente senso. Il giocatore bianconero rischia di non trovare spazio nello Schalke di Tedesco visto i tanti attaccanti presenti in rosa come Di Santo, Harit, Caligiuri. Proprio quest'ultimo è un pupillo dell'allenatore calabrese e nello scacchiere tattico di Tedesco Pjaca prenderebbe il posto del l'ex giocatore del Wolfsburg, c'é il rischio che Tedesco plasmi Pjaca e che faccia cambiare ruolo all'ormai ex bianconero. Marko non ha neanche la certezza di giocare, giacché lo Schalke si sta giocando l'accesso alla prossima Champions League e la squadra biancoblu potrebbero spazientirsi davanti al lento ambientamento di Pjaca e lo juventino rischia di essere relegato in panchina. 

Con questo prestito la Juve non sta tutelando il suo patrimonio, poiché quando Pjaca ritornerà dalla Germania non si sarà ancora abituato ai ritmi e ai dettami del campionato italiano. Ho sempre stimato e ammirato Marotta e Paratici ma questo prestito non ha proprio senso.