Probabilmente la mia stima verso Alejandro Gomez è scemata del tutto quando ha accettato soddisfatto la convocazione dell'Argentina, non che ci sia niente di male per carità, ma fino allo scorso anno il Papu si candidava ad un posto nella nostra Nazionale e a questo punto mi viene da pensare che probabilmente per lui si trattasse solo di un ripiego. In questi giorni di fibrillazione per le trattative di mercato non si parla d'altro se non delle numerose squadre interessate a lui. Milan e Roma su tutte. Tuttavia questa scelta mi lascia un pò sorpreso, perché - in primis- il numero 10 atalantino non è più giovanissimo, inoltre, sebbene le qualità tecniche non si discutano, ritengo non sia un giocatore in grado di fare la differenza in una big. Il "Papu" ha trascinato l'Atalanta in Europa e questo è vero, ma ciò che mi sembra assurda è la sua presenza assidua sui social. Non sono qui per fare il "bacchettone", ovviamente è normale che i social siano entrati a far parte del calcio e che i calciatori li usino, ma un utilizzo così spasmodico trovo possa essere consentito in quel di Bergamo ma non in una grandissima piazza. Non me ne voglia l'Atalanta, però Gomez forse non avrebbe avuto tempo di diventare personaggio social in una big, ecco. Tuttavia resto fermamente convinto che l'Atalanta abbia fatto bene a concedergli questo spazio, solo così lui è potuto diventare quello che è giocando con la mente sgombra da troppi pensieri. Qualora approdasse in una big probabilmente questo spazio gli verrebbe negato o quantomeno ridotto ai minimi, emblematica per me è stata la presa di posizione di Totti che ha atteso diversi giorni prima di rispondere all'invito a comparire in Comune per parlare dello stadio fattogli dalla sindaca Raggi perché " ero concentrato sulla gara di domenica", beh, sappiamo tutti che professionista esemplare è Totti per questo una tale, forte presenza sui social mi porta a pensare che Gomez e l'Atalanta siano fatti per stare ancora insieme. Magari però, il giovedì e la domenica Facebook sarebbe meglio chiuderlo, anche solo per non dare ai tifosi un punto debole in cui attaccare in caso di una prestazione negativa.