Se si chiede a qualunque italiano che cosa ricorda dalle parole citate nel titolo la risposta cadrà, sicuramente, sui versi di una nota canzone di Lucio Battisti. Se, viceversa, la stessa questione viene posta a un tifoso rossonero è sicuro che non parlerà di musica ma di un calciatore in paricolare: Angelo Colombo.

Angelo Colombo (nato a Mezzago il 24 febbraio 1961) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano. Cresciuto nel Monza passa poi all'Avellino e si trasferisce all'Udinese prima di essere prelevato (erano altri tempi, la sentenza Bosman era ancora lontana a venire) dal Milan di Arrigo Sacchi. Il vate di Fusignano, dirà di lui che "è più importante di Maradona". Eppure, era un calciatore ruvido, dalla tecnica approssimativa, ma tatticamente esemplare e votato al sacrificio. Con i rossoneri, Angelo Colombo vinse uno scudetto, due Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA e una Supercoppa italiana.

Esterno in un centrocampo a 4 (il mitico 4-4-2 di sacchiana memoria) condivideva con Evani il ruolo di esterno. Lui si collocava sulla destra mentre Chicco era padrone incontrastato della fascia sinistra. Da entrambi, l'Arrigo nazionale pretendeva i cross per i colpitori di testa olandesi del Milan. Colombo svolgeva il compito in maniera quasi eccezionale e questo spiega la dichiarazione fatta dal Tecnico di Fusignano.

Il Milan di oggi non gioca con il 4-4-2 canonico ma se ci fosse un altro Angelo Colombo in Italia o in giro per il mondo, il Direttore Sportivo Massimiliano Mirabelli farebbe bene ad accaparrarselo. Da troppi anni i rossoneri giocano con la palla bassa spesso senza riuscire a trovare la strada del gol dimenticando la sua immensa recente Storia che parla di un dominio incontrastato sul piano aereo. Oltre che un piacere per gli occhi, ritornare a giocare la palla alta potrebbe fornire enormi soddisfazioni. Uno dei più bei gol segnati lo scorso anno dalla squadra di Montella ha visto protagonista Jack Bonaventura... di testa, ovviamente su cross pennellato di Suso e l'occasione speciale è stata la Finale di Supercoppa italiana a Doha.

Una cosuccia... insomma.