Sono convinto che sia giusto per un professionista perorare la propria causa e difendere il proprio lavoro. Trovo pertanto corretto che lo faccia anche Mirabelli, DS rossonero, ma le sue ultime dichiarazioni, come la maggior parte delle precedenti, non sono affatto convincenti.

Quando Mirabelli dice di aver trovato dei nemici andando al Milan, mi viene spontaneo chiedermi chi siano, ma anche come e quando abbiano manifestato la loro ostilità. Mino Raiola? Direi che, piuttosto, questo procuratore è ostile alla nuova gestione in generale, più che a Mirabelli in quanto tale. I giornalisti forse? Neanche loro, visto che in gran parte hanno seguitato a trattare coi guanti di velluto i nuovi acquisti, spesso anche quando ciò faceva a pugni con l'evidenza. E non può trattarsi ovviamente di Fassone, che ha fortemente voluto Mirabelli in rossonero, come non può trattarsi dei signori Li, che quanto a calcio sapranno al massimo che la palla e rotonda e che si gioca 11 contro 11.

In ogni caso, Mirabelli non può parlare di anno 0, perché un tale tipo di stagione non era neanche lontanamente nei programmi della società. Lo testimonia il fatto che l'obiettivo, qualificazione alla Champion's League, era molto ambizioso nonostante gli avversari (Juventus, Napoli, Roma, Lazio e Inter) fossero agguerriti.

Quanto alla gioventù della rosa, gli ricordo che Biglia e Bonucci non sono ragazzini e che Kalinic, Rodriguez, come anche Musacchio e Borini, non sono esattamente esordienti. Gli ricordo pure che due dei più giovani, come Kessie e Conti, sono fra quelli che non hanno demeritato (Conti almeno finché ha giocato). Altri giovani come Cutrone e Calabria li ha trovati e per il loro apporto deve ringraziare chi li  portati in rossonero. Lasciamo perdere André Silva, altrimenti cado in depressione. Forse è davvero bravo, ma è in pieno marasma... va bene... vedremo di qui alla fine del campionato.

La verità è che il vero nemico di Mirabelli è stato lo stesso Mirabelli. Sì, perché è giunto in rossonero animato dal sacro fuoco di chi vuole far vedere a tutti di essere un genio fin lì incompreso e dimostrare cosa era in grado di fare con un budget importante. In tal modo ha rifatto la squadra acquistando giocatori che non erano così meglio di quelli che c'erano (tranne Kessie e Conti, azzeccati, come ho sempre sostenuto). E si è incaponito in un braccio di ferro con Dortmund e Torino, convinto che tali società bluffassero nel chiedere cifre altissime per Aubameyang e Belotti. Non bluffavano affatto.

Non mi dilungo sui suoi personalismi nei confronti di Raiola.

Purtroppo si può essere delle brave persone, come di certo è Mirabelli, e sbagliare, senza però tirare in ballo come scusa i complotti orditi dalle sette di incappucciati.