"È la squadra che gioca il calcio più bello d'Europa", con queste parole Josep Guardiola, il genio che ha rivoluzionato il calcio con il suo Tiki Taka, ha definito il Napoli di Maurizio Sarri.
Il mister toscano e il Napoli hanno letteralmente rivoluzionato il modo di giocare a calcio nel nostro paese, per la prima volta dai tempi di Sacchi e Maifredi un'allenatore italiano veniva elogiato per la bellezza estetica del suo calcio. 
Ma sotto il Vesuvio regna l'impazienza, questa stessa impazienza ha colpito Sarri che ha più volte dichiarato: "Ora vogliamo vincere", per Sarri e il suo Napoli è il fatidico momento della verità, gli azzurri avranno compiuto quell'ultimo agognato passo per arrivare allo scudetto? 

Il Napoli di Sarri è la seconda squadra squadra più equilibrata d'Europa, seconda solo allo spaziale Manchester City di Guardiola. Le statistiche dimostrano che il Napoli è la prima squadra dei 5 maggiori campionati europei ad aver subito meno tiri in porta, con una media di 3.37 a partita, allo stesso tempo però il Napoli non snatura il suo concetto di calcio ultra- offensivo, difatti è la terza squadra d'Europa che tira di più in porta con una media di 7.42 tiri a partita.
Questo apparente equilibrio finora ha fruttato il primo posto in Serie A e l'esclusione dalla Champions League e dalla Coppa Italia, il Napoli appare equilibrato solo ed esclusivamente nei match di Serie A, mentre nelle altre competizioni la squadra di De Laurentiis sembra poco concentrata e discontinua.   

L'attacco sembra essere sempre di più l'arma letale dei partenopei che possono vantare un tasso di conversione pari al 42 % con la paurosa media di 2 gol a partita, paradossalmente dopo la partenza di Higuain l'efficienza del reparto offensivo è notevolmente aumentato.
Il trio delle meraviglie formato da Mertens, Insigne e Callejon infatti può garantire al Napoli almeno 40 gol a stagione, con il folletto belga che l'anno scorso è arrivato addirittura a quota 26 reti. Il gioco del Napoli è incentrato sull'ampiezza campo con le ali che sono assolute protagoniste del gioco di Sarri, Insigne e Callejon non solo devono creare spazi e fornire assist ma devono soprattutto segnare. Incentrare il proprio gioco sulle ali è un rischio enorme, poiché con la marcatura a uomo i due esterni rischiano di essere tagliati fuori dal gioco , questa situazione si é verificata durante il match di Coppa Italia contro l'Atalanta che il Napoli ha perso dimostrando la notevole importanza delle ali nel sistema di gioco di Sarri. 

Lorenzo Insigne è un'altra velenosissima freccia nell'arco di Sarri, il ragazzo di Frattamaggiore si sta dimostrando un vero top player, i numeri di questa stagione sono mostruosi e le statistiche lo pongono nel Monte Olimpo del nostro campionato. La media di 1.1 Xgoals a partita rende Inisgne uno dei giocatori più pericolosi del nostro campionato, il "Magnifico" è fondamentale nel sistema di gioco sarriano, con i suoi continui tagli e movimenti non solo crea spazi per gli inserimenti dei centrocampisti ma segna tantissimi gol. 
Il tiro è il "plus" di Insigne, il suo classico movimento a rientrare è entrato nel  play- book di ogni allenatore di Serie A, ma la cosa più spaventosa non é solo la precisione del movimento (che sembra quasi naturale) il must di Insigne è l'incredibile precisione del tiro, con uno shooting pari al 96 %. Però Insigne è un'arma a doppio taglio, giacché quando si é infortunato il Napoli è entrato in un periodo di crisi e il suo sostituto Zielisnki non è un'ala di ruolo come dimostrano le statistiche: 0.68 Xgoals, e uno shooting pari al 58 %, insomma al Napoli serve maledettamente un sostituto di Insigne. 

Possesso e Centrocampo, questi due vocaboli sono onnipresenti nel play- book di Sarri, con l'allenatore toscano che li ha resi pilastri del suo sistema tattico. Il Napoli è la trentacinquesima squadra d'Europa per possesso palla con una media del 59.1 di possesso a partita, dimostrando ancora una volta come un baricentro un pò più basso non abbia per nulla intaccato la prolificità offensiva. Un concetto di possesso palla che è però stato esasperato dalla banda di Sarri, difatti gli azzurri palleggiano con combinazioni brevi e rapide, rendendo l'intercettazione del pallone complicatissima e a tratti praticamente impossibile.
Tutto questo possesso è reso possibile dal grande centrocampo partenopeo, con Jorginho, Diawara e Hamisk assoluti protagonisti. Il regista italo- brasiliano è il miglior play- maker d'Europa con una precisione del passaggio pari al 99%, numeri che farebbero impallidire il miglior Andrea Pirlo, Diawara invece ha una precisione di passaggio mostruosa seppur leggermente inferiore, 86%. Ma il centrocampo partenopeo non é provvisto solo di registi raffinati ma anche di mediani di corsa e di quantità come Hamsik e Zielisnki che in media percorrono oltre 1000 km a partita, questo mix di fisicità e atletica rende il centrocampo partenopeo, uno dei migliori d'Europa. Ma questi centrocampo apparentemente perfetto ha un grosso punto debole, la dipendenza dal regista, infatti anche nell'ultima partita contro l'Atalanta con il regista pressato e marcato ad uomo il Napoli non ha saputo creare azioni dal basso ed è dovuta spesso ricorrere ai lanci lunghi di Koulibaly, insomma se il regista viene isolato, il Napoli non riesce a creare gioco.

Difesa, anche nella stagione in corso si confermano il punto debole del Napoli di Sarri, che dietro scricchiola ancora un pò troppo. Seppur subisce pochi tiri il Napoli prendi troppi gol, con un tasso di conversione negativo pari al 74%, per ogni 4 tiri in porta il Napoli prende gol e ogni due partite in media subisce un gol. Il rischio di prendere gol per i partenopei é sempre dietro la porta, difatti il Napoli in fase di possesso gioca con una difesa altissima che in ripartenza può essere trafitta facilmente, come già in questa stagione é successo.
Koulibaly e Albiol pur essendo due difensori di grande esperienza spesso si fanno sorprendere, il difensore senegalese vince il 93% dei contrasti anche se in media perde il 23% dei palloni giocati, questo dato dimostra come Koulibaly non sia ancora maturato e che deve ulteriormente migliorare l'uscita palla al piede dalla difesa. 
Albiol invece deve migliorare nell'anticipo sull'avversario, il difensore spagnolo fisicamente non é un santone e non possiede grandi riflessi seppur la sua grande esperienza compensi questi deficit fisici, l'ex Valencia vince solo il 66% dei contrasti mentre rispetto a Koulibaly perde solo il 15% dei palloni giocati. Altro enorme punto debole del Napoli di Sarri sono i terzini, con l'infortunio di Ghoulam Sarri si é trovato con le spalle al muro e ha dovuto far giocare Mario Rui e ha dovuto spostare di fascia Hysaj, entrambi i terzini sono ultra offensivi e spesso capita che uscano sull'ala e lascino libere le fasce, anche se il loro apporto offensivo è notevole, con Hysaj che finora ha messo referto 4 assist. 

Insomma potenzialmente il Napoli è una squadra perfetta, una macchina da guerra a livello statistico anche se spesso perde troppo facilmente la concentrazione, ma se Sarri levigherà qualche piccola crepa il Napoli potrebbe rischiare di vincere lo Scudetto.