Non ricordo di aver mai assistito a un derby così brutto. Non lo fu neanche quello del 1987 in cui il Milan di Sacchi si impose grazie a un'autorete di Ferri, cui la presenza di Gullit aveva tolto lucidità.
Mi hanno parlato di un orribile derby del 1976 finito 1-1. In quella sfida il gol rossonero, peraltro spettacolare, fu di tale Silva, meteora transitata in rossonero nel suo viaggio anonimo da e per le squadre provinciali.

La stracittadina è stata caratterizzata da gran confusione e molti errori, come la goffa autorete annullata a Donnarumma Sr. (eccelente, tuttavia, per tutto il resto del match), la ciabattata di Joao Mario che ha mancato un gol fatto e il colpo di testa a porta vuota con palla fuori del generoso Bonaventura. 
Sì, confermo che, per quel che concerne i derby cui ho assistito, quello di ieri è stato brutto.
Il risultato, comunque, è stato bellissimo, perché un derby conta vincerlo e non giocarlo bene, come disse in più occasioni un avversario storico dei colori rossoneri, l'avvocato Prisco.

Il fatto è che Milan e Inter sono arrivati a questa partita in piena crisi: di risultati e classifica il Milan, solo di risultati l'Inter che, punti fatti alla mano, è ancora in corsa per lo scudetto. E per questo motivo non si poteva pretendere un derby qualitativamente valido, ma solo una stracittadina combattuta come, a onore del vero, è stato.
Due squadre messe male non potevano che produrre una ciofeca di 0-0 nei 90° minuti, ma trattandosi di un dentro/fuori, doveva esserci il vincitore. Tale è stato il Milan che, grazie a tale vittoria, può dare un senso alla stagione.

Solo 3 partite separano i rossoneri dalla Coppa Italia, anche se la semifinale sarà contro un'ottima Lazio e l'eventuale finale li vedrebbe contrapposti a Juventus o Napoli. Almeno, tuttavia, l'avventura continua.

Se posso dare un consiglio a Rino Gattuso, che sta lavorando con molta serietà e convinzione, abbia un occhio di riguardo per Coppa Italia ed Europa League, facendo riposare i titolari in campionato prima e dopo gli impegni di Coppa. Si tratta degli obiettivi più credibili.

Ieri comunque era in tribuna al gran completo il quartetto formato dai signori Li, oltre che da Fassone e Mirabelli. YongHong Li si è anche prodotto in un'esternazione degna di Confucio e Lao Tze ovvero che, lavorando tutti insieme, si farà un grande Milan.

Sconvolto dalla profondità di questa perla di saggezza orientale (e pensando che "bisogna trovare l'amalgama" e "mettere fieno in cascina in attesa dei tempi duri") chiudo qui. Mi è venuta voglia di leggere "La critica della ragion pura" di Kant e il "Rig-Veda" per essere alla pari del mio presidente.