In questo periodo, oltre all'estate alle porte, ci sono state altre vicende che hanno tenuta impegnata la mente del tifoso: il caos Donnarumma, ancora lungi dall'essere concluso; e ovviamente l'Europeo Under 21 che, con la sconfitta contro la Repubblica Ceca, si è già messo in salita, specie dopo la roboante vittoria per tre a zero della Slovacchia che di fatto obbliga gli azzurrini a vincere come minimo 3-1 contro una Germania bene organizzata. Con tutti questi succosi avvenimenti, è naturale, e forse è anche meglio così, che stia passando quasi inosservato il momento dei nerazzurri.

Visto che tutto quel che riguarda l'Inter solitamente viene messo sotto i riflettori, per una volta è un bene che le luci siano lontane dai nerazzurri e soprattutto dalla dirigenza. Infatti, questa sarà un settimana critica per il futuro della squadra, che deve riuscire a sfoltire una rosa fin troppo vasta e piena di giocatori che o non si sentono parte del progetto, oppure non ne sono all'altezza.
Per questo forse anche le voci sul probabile acquisto di Borja Valero sembra siano lontane anni luce, ed arrivano quasi ovattate, come quando ci si sveglia la mattina e tutto sembra confuso. Ci sono altre priorità al momento. 

Quella sulla cessione di Perisic, ad esempio, è una delle primarie. Il giocatore, dopo il saluto ai tifosi dell'ultima partita in casa, si vede ormai lontano da Milano e lo United, che con successo gli ha fatto la corte da tempo, adesso sta definendo la cifra da sborsare per accontentare la dirigenza interista. Al momento la situazione sembra in stallo: i Red Devils non vogliono arrivare a 50 milioni, mentre l'Inter tiene duro sulla sua posizione e non abbassa le pretese. E questo perchè? Perchè ci sono altre operazioni minori che, in caso di riuscita, permetterebbero ai nerazzurri di resistere alla tentazione di svendere il talento croato e pertanto di tenere duro. 

Una delle operazioni minori, che poi minore non è, riguarda Brozovic. Il centrocampista di Zagabria ormai è palesemente fuori dai piani societari e anche dal cuore dei tifosi, dopo la turbolenta stagione ormai conclusa che lo ha visto protagonista più sul campo dei social che in quello di gioco. Le iniziali richieste della società, che ha fissato una clausola di 50 milioni, sono state, se così si può dire, respinte dal calcio europeo: nessuna squadra ha reputato il talentuoso centrocampista meritevole di una cifra così alta, neppure in un mercato, come quello di questi anni, basato su valutazioni fuori da ogni logica. Pertanto, questo ha costretto la società ad abbassare le pretese e non di poco, visto che adesso basterebbero anche solo 20/25 milioni, ovvero la metà di quanto stabilito dal contratto. Le squadre interessate a questo punto hanno cominciato a palesarsi, l'ultima in ordine di arrivo pare essere l'Everton, che ha messo sul piatto una offerta da 18 milioni, giudicata insufficiente dalla società. A differenza di Perisic, qui bisognerà vedere la volontà del giocatore. E, se si chiudessero altre operazioni, si potrebbe tenere duro ancora per un pò e resistere anche su questo versante.

Inoltre, vi sono altre due cessioni potenzialmente importanti di cui la società si sta occupando: quella di Banega e quella di Jovetic, e quello che le accomuna è la squadra interessata, ovvero il Siviglia, ex squadra dell'argentino, e ultima squadra nella quale ha militato il montenegrino. Entrambi i giocatori sono ormai fuori dai piani dell'Inter, ed entrambi per lo stesso motivo, ovvero la discontinuità. Nessuno critica il talento di entrambi, beninteso, entrambi hanno dato sfoggio di classe e bravura. Come dimenticare il primo periodo all'Inter di Mancini per Jovetic, o la partita dell'andata contro la Roma per Banega? Ma in un campionato come quello italiano, e soprattutto all'Inter, non ci si può permettere un attimo di sosta, o di piccolo cedimento, e pertanto entrambi adesso si ritrovano sul mercato. Specialmente il montenegrino, che ha definitivamente chiuso con l'ambiente. Il Siviglia sta facendo diversi tentativi: per Jovetic l'offerta è arrivata a dieci ma l'Inter rimane ferma sui 13 pattuiti con la società spagnola, mentre per Banega si parla di nove milioni, rifiutata da Sabatini che ne chiede 13/15. In condizioni normali si potrebbe parlare di "normale fase iniziale delle trattative", ma all'Inter non c'è tempo da perdere. C'è da fare cassa e subito.

Uno dei giocatori con cui si sarebbe potuta fare è Jonathan Biabiany. Il giocatore francese, che sembrava essere vicino all'accordo con lo Sparta Praga di Stramaccioni, ha deciso di rifiutare l'offerta, bloccando così l'arrivo di sei milioni nelle casse societarie. Sei milioni di pura plusvalenza, visto che il giocatore arrivò a zero, dopo il suo mancato trasferimento al Milan per problemi cardiaci, e che ora stanno svanendo nel nulla. Biabiany sembrava non aver preso bene questa notizia, vista la querelle che è poi nata su Twitter con Gianluca di Marzio, ma la sostanza non cambia: quei soldi non sono ancora arrivati, e questo certamente non aiuta in tema di mercato in uscita.

Queste le principali operazioni in uscita, se vogliamo escludere ovviamente altri giocatori come Caprari e Ranocchia, che probabilmente saranno inseriti in altre offerte per abbassare le richieste dei club. E' come una matrioska: dentro una ce ne sono tante altre più piccole. Anche il mercato dell'Inter è così, e tutte le operazioni sono concatenate: la buona vendita di uno dei tasselli minori permetterà di chiedere cifre più elevate per quelli maggiori. Ma il tempo è contro la società nerazzurra.

La lunga estate caldissima che cantava Max Pezzali, per l'Inter è già nel vivo.