Sono ore frenetiche quasi di vita o di morte nei principali alberghi di Roma e Milano. Dirigenti procuratori e calciatori, cercano di trovare una squadra a poche ore dalla fine del mercato.
Alle 23 e 59 sarà tutto finito, non ci sarà piu modo di migliorare le squadre, dopo quasi un mese di mercato. 

Una finestra quella invernale, troppo lunga, che si condensa poi negli ultimi giorni. Difficilmente si trova il giocatore che sposta l'esito del campionato. Solo aggiustamenti e poco più, ridurre la finestra a un paio di settimane è la scelta giusta, le squadre si fanno in estate con i primi abboccamenti a mercato chiuso.

Il calciomercato solo tecnicamente si apre e si chiude, ma in realtà è sempre aperto, trattative da centinaia di milioni si fanno in mesi di lavoro non in settimane. O facciamo mercato 365 giorni all'anno o 3 al massimo 4 settimane. Vedere squadre che a 5 ore dalla fine sembrano sul punto di una crisi di nervi per un rinforzo rende tutto uno show.

Il calciomercato è cosa seria, ogni anno sempre più ad immagine televisiva da talk show, per fare chiacchiere ma in realtà non ha bisogno di vetrine circensi. 40 anni fa i giocatori cambiavano maglia con semplicità e solo a cosa fatta se ne veniva a conoscenza.

Siamo in balia delle tv, dello show e di tutto ciò che circonda il calcio. Meglio fare trasmissioni su tattica, analisi tecniche e caratteristiche dei giocatori che un teatrino falso e non costruttivo.

Il calciomercato non mi piace, sarò in minoranza ma è sempre calciomercato, non servono a niente finestre mensili per parlare di aria fritta.
Politano, ad esempio, conosce già il suo destino non da ieri, il contorno è spettacolo inutile.