Il dirimpettaio della follia. Così descrisse Sabatini all'inizio dell'avventura interista mister Spalletti. È dopo un inizio da sogno con partite pazze come a Roma, dove dopo 60 minuti in continua apnea a soffrire ci si trova a vincere per 3-1 in modo incredibile, oppure nel derby in un'altalena folle, o con la Sampdoria, dove da un possibile 6-0 a fine primo tempo ti ritrovi follemente a stringere i denti fino alla fine sul 3-2. Dopo il secondo tempo con l'Udinese , come nel più folle degli incubi, da stare al sole su una spiaggia con un cocktail freschissimo in mano e un mare azzurro cristallino, ti ritrovi in un deserto aridissimo col la gola che ti brucia per la sete e davanti a te solo sabbia.

La squadra si è appiattita, la ricerca del gioco non c'è più, si è persa brillantezza in alcuni uomini come Icard, Candreva, Valero,Vecino, Perisic. Persino una certa compattezza difensiva che sembrava il vero punto forte della squadra è andata a farsi benedire prendendo goal da pazzi come negli errori di Santon contro Udinese e Roma, di Miranda e Skriniar contro Crotone e Bologna, e ancora di Skriniar contro il Genoa per un auto-gollonzo come non si vedeva da anni in serie A. Questa squadra ha bisogno di una scossa, nel bene e nel male, che solo il dirimpettaio della follia può dare. Il momento è ora, che contro il Benevento c'è tutto da perdere e dopo ci sono tre partite da pazzi. Mi permetto di dare un suggerimento: passare al 4-3-1-2, in difesa Cancelo a destra e poi i soliti Skriniar, D'ambrosio e il sostituto di Miranda. A centrocampo Borja Valero tra Brozovic e Perisic, Rafinha (finché ne ha) dietro Icardi e Karamoh. Gente che non ha paura di giocare anche se magari sbaglia e si prende i fischi. Gli altri a recuperare il coraggio in panca.