Così non va. Contro il Milan si è sprecata l’ennesima ottima occasione per togliersi da quella zona della classifica che, anche se siamo ancora alla decima giornata di campionato, fa comunque paura. Dopo il doppio vantaggio maturato nei primi 60 minuti di gioco, i rosa si sono fatti rimontare dalla formazione meneghina, rischiando, inoltre, di farsi soffiare da sotto il naso anche quel punticino che, alla fine, sono comunque riusciti a difendere fino al termine dell’incontro, seppur con tanta, troppa sofferenza. Ed è proprio il netto calo della seconda frazione di gioco che deve far riflettere, perché se il primo tempo è stato l’apoteosi della squadra palermitana, che ha dominato sugli avversari, riuscendo in più di un’occasione a metterli in seria difficoltà e subendo, tra l’altro, poco o nulla, nella ripresa si è concesso troppo ai rossoneri, adottando un atteggiamento al limite tra la paura di vincere e la sicurezza di riuscire a portare a casa il massimo risultato con il minimo sforzo. Fatto sta che se ti lasci schiacciare da una squadra che in avanti ha dei signori giocatori, prima o poi, il gol lo prendi, e così è stato. E dunque 2 a 2, Miccoli di rigore e Brienza da fuori area, ma “il Diavolo” risponde con Montolivo prima e con El Shaarawy poi: morale della favola? altri due punti buttati al vento. Sembra quasi che il Palermo non riesca a vincere, l’unica volta in cui, in questa stagione, è riuscito ad ottenere i tre punti è stato lo scorso 30 settembre al “Barbera” contro il Chievo; per il resto, solo sconfitte e pareggi. Già, pareggi, recentemente la squadra allenata da Mister Gasperini ne ha collezionati parecchi, quattro di fila per la precisione, e la sensazione è che la famosa “pareggite”, ahimè, si sia davvero cronicizzata, e che proprio non ne voglia sapere di lasciare in pace la formazione rosanero. La speranza è sempre la stessa, e cioè che si torni a fare bottino pieno già dalla prossima partita, nella fattispecie quella all’Olimpico contro la Roma; il divertimento sembra assicurato, vista la famigerata ricerca del "calcio champagne" che accomuna Zeman e Gasperini, il risultato, invece, è un po’ meno certo. Staremo a vedere.