Quando si tratta di personaggi davvero importanti le redazioni dei quotidiani si preparano per tempo, tenendo aggiornato costantemente un “pezzo” che nel gergo giornalistico si chiama “coccodrillo”. Si tratta di un articolo che sarà pubblicato soltanto il giorno dopo la dipartita dell'illustre personaggio di turno. Si sa che prima o poi accadrà - magari quello di Altero Matteoli, ex-ministro per l'ambiente, scomparso a causa di un incidente stradale, tanto per fare un esempio recentissimo, non era proprio così pronto, data l'età non avanzata - ovviamente non si sa quando, ma i “segugi” (così definisco i cronisti) sono già sulla traccia e non vogliono farsi trovare impreparati.

Ebbene, facciamo finta che ancora non sia trapelata la notizia, nonostante ne abbiano già parlato sia Gazzetta che Corriere dello sport e che io avessi nel cassetto - già quasi pronto - un pezzo su Amato Ciciretti, un articolo scritto per il piacere di ricordarmi il suo valore e presumendo che prima o poi avrebbe fatto gola alle grandi squadre e che avrebbe preso il volo da Benevento. Quell'articolo, scritto per passione, su Ciciretti che se ne va è saltato fuori chissà come ed è finito qui, su vivoperlei.com.

È come un lutto, anche se previsto, vi assicuro. È una perdita che ci lascerà nel dolore a lungo, peggiorata dal fatto che non sappiamo ancora se giocherà con noi fino a Dicembre o fino a Giugno 2018. L'incertezza peggiora il distacco, si trasforma in una pena di cui non si conosce il confine.

Amato Ciciretti nacque a Roma, alla Magliana, il 31 Dicembre 1993, compirà tra poco 24 anni. Festeggerà a Benevento, coi suoi compagni di squadra? O dove? Non sappiamo neanche questo.

Sarà scoperto da uno dei più grandi campioni romani, Bruno Conti, protagonista tra l'altro dei trionfi di Spagna 1982. Aveva 11 anni ed era tesserato con la Lazio. Conti ebbe facile gioco nel convincere i genitori di Amato, perchè entrambi tifosi romanisti e lo portò con sé a Trigoria. Con le squadre giovanili della Roma, conquistò lo Scudetto Primavera nel 2010-11. Totti - come per tanti ragazzi, romani e non - era già il suo mito. Come il Capitano un giorno sognava di approdare in serie A e rimanervi fino alla fine della carriera. L'unica differenza, oltre l'esperienza, che vedeva il giovanissimo Ciciretti fra sé e Francesco era il fatto che Totti ha il destro micidiale, mentre lui il sinistro.

Il passaggio al professionismo segnò Amato, che avrebbe voluto ancora giocare per…gioco e per piacere e invece dovette fare i conti con la Carrarese e L'Aquila, in Prima Divisione, con il Messina in Lega Pro. Finalmente qui - sempre in prestito dalla Roma, il calciatore vince le sue paure e segna 3 gol.

Nonostante gli ottimi risultati la Roma lo cede al Benevento, con il quale conquista la promozione in B, grazie anche ai suoi 6 gol e, l'anno successivo in A, con 6 gol e 12 assist vincenti.

Debutta in serie A, inaugurando le reti del Benevento, contro la Sampdoria. Ma la consacrazione definitiva e lì gli occhi dei talent-scout si girano all'improvviso verso di lui e lo seguono per tutta la partita, avviene quando segnerà su di un calcio piazzato da antologia, una punizione alla Totti, nella rete della Juve, all'Allianz Stadium, nel giorno del grande anniversario della ”Vecchia Signora“!

Il suo ruolo naturale oscilla tra il gioco leggendario di Bruno Conti e quello del grande Paolo Rossi. Riesce a coprire diversi ruoli e contesti di gioco, con una padronanza del campo che denuncia un talento ed una rigorosa preparazione atletica. I suoi guizzi sono micidiali e difficilmente perdonano: Szczęsny si sta ancora leccando le ferite. Quando riceve palla è quasi impossibile togliergliela. È molto altruista: pur in buona posizione, preferisce spesso servire i compagni con assist quasi sempre perfetti.

All'occorrenza si adopera anche in difesa, per sopperire alle defaillance dei suoi compagni di squadra.

Oggi Bruno Conti ha detto di lui: «Amato Ciciretti è un grande acquisto, molto bravo nella fase offensiva, di recente è migliorato anche in quella difensiva. Ha grande tecnica davvero e credo che sia pronto per una grandissima squadra come il Napoli. Con lui hanno fatto un grande colpo. Ha fatto una grande trafila nel settore giovanile della Roma». Nessuno lo conosce meglio di lui, visto che lo scoprì e lo promosse quando Amato era ancora un ragazzino. Avendo usato per quattro volte di fila l'attributo “grande” in un solo periodo, evidentemente ha voluto sottolineare che c'è qualcosa in questo giovane calciatore che la statura nasconde.

Da questa mattina, notizie trafelate si rincorrono su di un accordo già raggiunto fra il Napoli ed il Benevento, riguardo al futuro di Ciciretti. Si tratterebbe di un contratto quinquennale, però nessuno vuole prendersi la responsabilità di dire se lascerà il Benevento già a Gennaio, oppure se si dovrà attendere Giugno 2018.

Nel primo caso, ovviamente il Presidente del Benevento Calcio lo avrebbe ceduto solo con una cospicua transazione, mentre nel secondo, essendo intervenuta la scadenza del contratto, Ciciretti sarebbe libero di passare al Napoli, senz'alcun vincolo.

Dell'intesa fra le due Società hanno già parlato gli organi di stampa maggiori: Mediaset, Gazzetta dello Sport, La Repubblica, Il Messaggero. Secondo loro il Napoli l'avrebbe spuntata addirittura sull'Inter, quindi dietro l'accordo dovrebbe celarsi (per il momento) un cospicuo affare per il Presidente del Benevento, Vigorito. Anche se, trattandosi di un contratto in scadenza naturale e pendendo sul Benevento il forte rischio di un ritorno in B, la richiesta di Vigorito non potrebbe essere stata di fatto alta.

Sky Sport sottolinea che Amato Ciciretti sarà acquistato a parametro zero ma solo da Giugno.

In realtà non sorprenderebbe se il calciatore facesse le valigie già a fine anno, festeggiando il suo 24esimo compleanno a Napoli. D'altronde è solo una questione di logica: perché accordarsi ora, se il calciatore cambierà maglia a Giugno; evidentemente l'arrivo a Napoli è fissato a Gennaio.

Quindi l'ultima partita in cui lo vedremmo con la maglia giallorossa sarebbe, (forse meglio:) l'ultima partita in cui lo vedremo, sarà Benevento-Chievo, del 30 Dicembre, allo Stadio Vigorito. Allora ci diremo addio senza rimpianti, senza recriminazioni, ringraziandoci vicendevolmente. Rispetteremo le sue speranze di una prestigiosa carriera in serie A, in un grandissimo Club. Non chiameremo “traditore” chi ha dato tanto al Benevento.

Però ti chiederemo, Amato, guardandoti negli occhi: sei consapevole di aver ricevuto molto, molto di più?!