La società del Milan da anni tiene a definirsi come la “più titolata al mondo”, grazie alle 18 competizioni internazionali ufficiali vinte. Quello che però il Milan non dice è che da anni condivide lo stesso numero di vittorie col Boca Juniors. Che, però, ha potuto giocare molte meno competizioni internazionali in quanto, in Sudamerica, si sono disputati meno trofei ufficiali. Ad esempio la Coppa Libertadores è iniziata solo nel 1960, cioè quattro stagioni dopo che la Coppa Campioni in Europa. La società rossonerra, inoltre, tace sul fatto che il Real Madrid, che ha vinto “solo” 15 trofei internazionali ufficiali, vanta ben 2 Coppe Campioni/Champions league in più (è il trofeo più importante in assoluto) e vanta 2 Coppe UEFA (altro che UEFA league), che a loro volta valgono più delle 2 Coppa delle Coppe del Milan. Perché, allora, il Milan possiede più trofei? Grazie a 5 Supercoppe Uefa (più insignificanti della Coppa Italia) contro 1. E perché questo? Perché quando il Real mieteva successi, questo trofeo non esisteva. Allo stesso modo, dopo aver vinto le prime 4 Coppe dei Campioni, il Real non ha potuto giocarsi la Coppa Intercontinentale perché ancora non era stata istituita. Quando lo fu, nel 1960, la vinse. Ma, soprattutto, il Milan non ha detto che da quest’anno, quanto a titoli, è stata superata dall’Al Ahly del Il Cairo, che vanta ben 19 titoli ufficiali (vedere su wikipedia, prego). Un mio amico milanista mi ha obiettato che, però, i titoli degli egiziani non valgono quelli dei rossoneri. Giusto, gli ho risposto, come quelli milanisti non valgono quelli del Real. Occorre perciò mettersi d’accordo: è più importante il numero dei titoli vinti o il loro peso? Se è il numero, l’Al Ahly primeggia, se conta più il prestigio dei titoli, primeggia il Real. Per me, però, quello che conta di più è la storia e la cultura calcistica di una società. Così, ad esempio, la Honved di Budapest, che per anni fu, e di gran lunga, la squadra più forte al mondo, sebbene non abbia vinto trofei internazionali ufficiali, che allora non esistevano per i clubs, ha un fascino calcistico tutto particolare. E per questo la metto nell’olimpo del calcio, insieme con il Real della fine degli anni ’50, l’Aijax dell’epoca d’oro, la Grande Inter anni sessanta.