Purtroppo a volte i tifosi hanno troppa visibilità e influenza. Al grande e faticoso lavoro diplomatico di Fassone per il bene del Milan (e non di Donnarumma precisiamo) i tifosi non hanno risposto con altrettanta diplomazia.
Precisiamo, molti hanno placato la propria rabbia, ma non tutti. 
Un solo tweet sembra aver fatto pendere l'angolo della bilancia verso un altro no, un tweet che non aveva senso di esistere, un tweet populista atto solo a farsi dare visibilità e creare ulteriore instabilità in un ragazzo al momento già instabile, dove Raiola ha convinto la famiglia a non rinnovare il contratto e Gigio, a 18 anni, è normale ascolti la famiglia, seppure lui avrebbe voluto (inizialmente) restare.

Ora Donnarumma è come una brutta ferita sul bilancio del Milan e quel tweet come alcool su di essa.
Non sembra essere un caso quello successivo di conferma a Raiola dopo la risposta stizzita al tifoso. Mai si era espresso il giovane portiere ma ora gli animi sono instabili, animi di un ragazzino ferito dalla sua stessa gente e incapace giustamente a 18 anni di andare contro Raiola e i consigli della propria famiglia. 

Il bene del Milan è il rinnovo del portiere con successiva vendita o meno dello stesso. I tifosi sono i primi a dire che conti solo il Milan, ma il Milan senza soldi non può andare avanti e se si vuole fare il bene della propria squadra, a volte stare zitti è la cosa migliore. A questo punto lo sforzo di Fassone sembra essere stato vano. 

Può un tweet valere 100 milioni? Nell'epoca dei social, un like può fare mercato e un tweet cancellarlo.
Con un rinnovo, una qualificazione Champions, e 100 milioni chissà, il tanto sognato Modric dai tifosi sarebbe potuto essere realtà.