Se nulla accade per caso, allora il fortuito avvicendamento in serie A di due campioni nati a Roma deve avere un senso: proprio nel momento in cui “il Capitano”, Francesco Totti, l’eroe fedelissimo alla compagine della Roma, lascia il Calcio e la Prima Serie, alla porta del Campionato bussa un altro “romanaccio”, di certo il più “Amato” del Benevento Calcio, Ciciretti. Un astro si ritira all’orizzonte, ancora nel pieno della sua gloria, un altro astro nascente si affaccia a oriente, ma già brilla più di Venere-“Lucifero”.

Amato Ciciretti è nato in un quartiere “difficile” della Capitale, la Magliana, tristemente famosa per una “Banda” di fuorilegge che terrorizzò l’Italia decenni orsono. Forse implicata addirittura nelle orribili, sinistre stragi degli anni ’70-’80 e in altri micidiali segreti, come il Caso, tuttora irrisolto, di Emanuela Orlandi… Ma oggi quel quartiere è tutt’altro. È stato riqualificato ed è una zona periferica normale dell’immensa Roma; la più bella città del mondo!

Ciciretti, che ama Roma come Totti, acclamato punto saldo della recente partita contro la Juve, è chiamato fra poco ad un incontro importante, se non decisivo con il destino.

Il suo indecente (e immeritato) soprannome (ma forse affettuoso) “el gordo” (il Grasso) ci fa tornare in mente un “traditore” conclamato della maglia azzurra del Napoli (secondo tutti i Napoletani, è “una lota”=melma), che lo scorso anno, per una pura questione mercenaria preferì gettarla via per indossare quella della Juventus: Gonzalo Higuain. Ma solo di uno stupido soprannome si tratta, niente altro può accomunare al tradimento della squadra amata: Ciciretti non è un “traditore”.

Questa squadra, il Benevento che ha significato per Ciciretti la definitiva affermazione come calciatore da serie A, fra i più interessanti ed invidiati. La “fame” di lussi ed agiatezze torinesi o proposti da altri club italici non deve ottenebrare le scelte del nostro Amato. Forse, altrove, troverebbe più denaro, ma al contempo perderebbe qualcosa che non è possibile monetizzare!

Benevento gli ha dato tutto; prima non aveva mai giocato in Serie B né in Serie A. Prima non aveva mai segnato tante reti: 36 lo scorso anno, in serie B; un totale di 139 gol, dei quali 68 nel Benevento Calcio. Tutta la tifoseria beneventana, granitica, è con lui, lo sostiene, lo ama, lo considera il proprio beniamino. Un’intera città lo consacra suo paladino. Paladino per un riscatto troppo a lungo atteso!

Ciciretti si dimostrerà riconoscente, non tradirà tutto questo. Nonostante alla porta del suo manager abbiano già bussato almeno tre club di serie A. Un debito d'Onore è molto più importante di un cospicuo conto in banca.

La prossima settimana, forse prima della partita cruciale con il Sassuolo, conosceremo il verdetto dei dadi. La sorte avrà rivelato il suo volto: sarà quello pallido e minaccioso di un codardo oppure… quello felice e coraggioso di un vero campione?!