Non sarà stato facile per i tifosi interisti veder sbarcare a Milanello un giocatore a settimana e osservare i cugini rossoneri allestire una squadra sulla carta letale e ultra-competitiva, con innesti del calibro di Bonucci, Kalinic, Conti e André Silva, solo per nominarne alcuni.

Ad Appiano Gentile intanto i colpi sono stati pochi, economici, ma scrupolosamente mirati.
E' arrivato il roccioso Skriniar in difesa, due esterni bassi giovani e veloci come Cancelo e Dalbert, l'esperto Borja Valero in mezzo e il promettente Karamoh davanti.

Tuttavia, la faraonica campagna trasferimenti di Fassone e Mirabelli ha entusiasmato al massimo i tifosi del Diavolo ed ha intimorito e portato un pizzico di invidia nei tifosi nerazzurri.
Se l'estate ha avuto però un netto vincitore (per quanto inutile ai fini dei risultati), in quel di Milano il cambio di stagione ha offerto un vero e proprio capovolgimento.

L'avvio di campionato ha infatti dimostrato che il colpo più importante lo ha fatto l'Inter, sistemando sulla panchina mister Spalletti, che ha assemblato un organico ben composto dalle scorse sessioni di mercato, ma mai ben schierato in campo e convinto nelle idee di gioco.

Il Milan, invece, ha vinto con il Crotone in 10 e rischiando enormemente con il Cagliari. Poi, però, al primo vero confronto ha rimediato un sonoro 4-1 con la Lazio che in novanta minuti ha minato entusiasmo e certezze di tre mesi.

Non sappiamo se ci saranno altri capovolgimenti o se la gerarchia sotto la Madonnina rimarrà questa, una cosa è certa: Milano è tornata.
E tra un mese sarà derby.