La partita con il Crotone aveva già dato dei segnali, quella con il Bologna rischia di essere un campanello di allarme a dir poco preoccupante.
L’Inter non c’è. Sicuramente la sfida con il Bologna storicamente è sempre stata equilibrata, fin dal 1920, sia per goal fatti che subiti, sia per vittorie che sconfitte. Un pareggio immeritato, un calcio di rigore dubbio ed Icardi salva l’Inter.

Inter assente per tutto il primo tempo, ha dato qualche segnale di vita solo dal minuto 59, dopo l’entrata di Eder, ma l’approccio mentale è stato totalmente passivo. Non si può vincere una partita giocando a calcio solo per 20 minuti e dormendo per il resto del tempo.
Se con le piccole non si vince, e non si gioca in modo decente non si va molto lontano.

Gran merito comunque va dato al Bologna, che ci ha creduto fino al calcio di rigore, ha giocato bene, con un Verdi strepitoso, una speranza per il nostro calcio. Un Bologna che ha fatto vedere i sorci verdi all’Inter, appunto, per 60 minuti buoni buoni. Così non va. Non è una questione di risultato. Si può anche perdere, il punto è come si scende in campo, con quale motivazione, quale cattiveria agonistica. Questa è la differenza tra una grande squadra ed una squadra mediocre. Oggi l'Inter si è rivelata essere mediocre.
Ma non c'è tempo da perdere e neanche punti, almeno in questo modo.