La maglia numero 10 è sempre una maglia speciale perché quel numero è solitamente sulle spalle di un fantasista, di un attaccante imprevedibile, molto tecnico e con nelle corde goal fantastici ed assist al bacio. Inutile ricordare i numero 10 storici...da Pelè a Maradona, da Platini a Del Piero, da Zidane a Messi passando per Totti, Baggio etc etc. Ora, in Nazionale, la numero 10 è stata assegnata ad un mediano oriundo, non più giovanissimo, e molto criticato per la sua lentezza in campo: Thiago Motta. Certamente non è lo stereotipo del numero 10 che fa innamorare i tifosi o che fa la fortuna dei venditori di magliette. Alzi la mano chi spenderà 80 euro per acquistare la "sua" numero 10. Nessuno? Ebbene, fino a qui siamo tutti d'accordo. Sono però convinto che, stante alla rosa azzurra per Euro 2016, affidare alle spalle di Thiago Motta la maglia numero 10 sia stata la scelta più giusta fatta dal Mister Conte. Pensiamo ai papabili per la maglia numero 10 nella rosa azzurra: Insigne, Bernardeschi, El Sharawy, Eder sono i giocatori d'attacco con maggior fantasia e quindi potenziali numeri 10. Leviamo Eder ed El Sharawy in quanto attaccanti esterni e rimangono Insigne e Bernardeschi. Concentriamoci su questi due che, a mio avviso, sono dei numeri 10 in quanto hanno le caratteristiche per quella maglia. Entrambe però sono molto giovani ed alla prima esperienza in un torneo continentale. Insigne ha 9 presenze in azzurro e Bernardeschi solamente 3. Considerando il fatto che i calciatori italiani maturano tardi rispetto ai colleghi stranieri, dare ad uno di loro la maglia numero 10 sarebbe un peso difficile da portarsi addosso, specie in una manifestazione che non ci vede fra i favoriti e specie alla loro prima partecipazione. A mio avviso non avrebbero retto il peso di quella maglia e si sarebbe rischiato di brucarli. La scelta quindi è ricaduta su Thiago Motta, un giocatore molto esperto, con le spalle grosse e con una carriera passata in grandi club (Barcellona, Inter, PSG) a cui il numero di maglia interessa poco. Con questa mossa il mister Conte ha levato responsabilità ad uno dei due giovani talenti e soprattutto ha dato responsabilità ad un giocatore che potrebbe essere determinante in mezzo al campo, quindi in questa ottica non mi sento di criticare la scelta.