Icardi è Icardi: prendere o lasciare!

A volte è difficile comprendere la ragione per cui si dubiti di un bomber come Icardi. Leggo che non sarebbe determinante nelle partite che contano; leggo che non lavora per la squadra; leggo che sarebbe un accentratore di gioco.

Quando una società decide di acquistare un attante così, sa già che non potrà mai chiedergli di sacrificarsi per la costruzione del gioco. E' un bomber d'area di rigore, un cannibale che difficilmente sbaglia il bersaglio (non fanno testo gli errori nel derby: eccezioni che confermano la regola!). Bisogna semplicemnte servirlo in modo appropriato.

Non sarà sfuggito agli addetti ai lavori che, quando l'Inter gira, Icardi è implacabile. Al contrario, quando cioè Perisic e soprattutto Valero sono sotto tono, Icardi si spegne.

E' necessario tenere presente che di centravanti veri c'è grande penuria in Europa. Anche in casa Juve non possono stare sereni: prima o poi Higuain dovrà abdicare e si dovrà capire come sostituirlo. Quindi, un attaccante come l'Argentino, con buona pace di Sampaoli (che io ritengo un allenatore mediocre), sarà necessariamente il centro del mercato dei prossimi anni. E se l'Inter dovesse incredibilmente riuscire a trattenerlo si ritroverà in casa un tesoro enorme. Ausilio dovrà essere in grado di cucirgli addosso la squadra, acquistando due ali davvero forti (Candreva è un giocatore non da Inter ...) e un centrale di centrocampo alla Nainggolan.

25 anni, già bomber prolifico. Certo che fa gola alle big d'Europa, ma l'augurio è che resti nel campionato italiano.