Premetto di essere una persona che parla tanto, forse troppo, è un mio limite! Si può quindi intuire come non condivida a pieno la strategia del silenzio della mia amata Inter.

Sono un paio di anni che l'Inter sembra aver intrapreso una strategia di "meno chiacchiere" intorno alla squadra.
Ho notato che dopo le partite sono sempre meno i giocatori a parlare e durante la settimana pochi sono concessi ad interviste o apparizioni al di fuori del nostro canale tematico o di testate nerazzurre.
Beh la cosa mi piace, mi piace perchè ormai sembra diffuso il giornalismo da "tifo", non riferito agli storici commentatori tifosi ma alle testate Nazionali!
Sinceramente la cosa sembra un tantino stucchevole e infantile, puntualmente si vedono attacchi a qualsiasi mossa della dirigenza o attacchi a giocatori per una giornata storta. In tale contesto mi sembra giusto sottrarre i ragazzi da domande pungenti o commenti che potrebbero destabilizzarli ancora di più; io personalmente invierei i ragazzi (criticati dai giornalisti) a fare le interviste nella loro madrelingua, sai che spasso!! Alla fine se un giornalista è tanto bravo e critico, deve essere il top e un top impara anche il giapponese, ma queste sono mie perversioni.

Ecco il mio punto di vista: detto che la politica delle poche chiacchiere mi piace per i giocatori, la gradisco meno dai dirigenti. Cioè ragazzi, un po' di animo!! Sono anni che ci demoliscono, dal mercato al debito, bisogna reagire, farsi valere! Mantenendo un certo "aplomb".
Ricordo il caso Quaresma, da tutti criticato... Mou e Branca andarono a difenderlo a spada tratta, salvo poi mandarlo in prestito, anche in prestazioni pessime. Ricordo Lele Oriali sbraitare a bordo campo in aggiunta al mister, che tra manette e smorfie calamitavano le attenzioni di tutti (soprattutto di arbitri, tifosi e giornalisti).
Ecco, cari dirigenti, aiutate il povero Spalletti e sacrificatevi all'altare degli haters per il bene della squardra! Se volete mi presto io, di solito mi faccio odiare per il mio battagliare a muso duro.
Chiudo con un esempio: Gagliardini, "crocifisso" a Roma per un primo tempo fatto male: punto 1 lui "soffre" un centrocampo fisico e dinamico (vedere la partita Inter-Roma dello scorso anno) punto 2 tatticamente non era proprio messa bene la squadra. Nessuno ha speso una parola per il Gaglia, sinceramente io avrei mostrato in sala stampa le statistiche, fonte Whoscored, del ragazzo negli ultimi 3 anni(sono più o meno simili): passaggi riusciti 84,6%, duelli aerei vinti 1,9 a partita, contrasti vinti 2,1 su 3,3 tentati, i numeri son numeri! e poi un mediano che deve farvi anche il caffè?? E il tutto avrebbe smontato il chiacchiericcio e sollevato il ragazzo da un peso. Ovviamente poi in separata sede si va a spiegare a Roberto che per difenderlo ho aumentato i pollici rossi del 30%.

In sintesi, il silenzio è una grande arma che però lascia ad interpretazioni, lascia crepe in un gruppo che si riempiono di mal di pancia e suggerimenti esterni... io forse parlo troppo e male, ma esprimo il mio parere sempre, sarò poco popolare, poco amato... però difendo sempre ciò che faccio e ciò che amo, e "alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti" (A Muso duro, cit. P.Bertoli).