Dopo la scoppiettante campagna acquisti che va completata assolutamente con il regista e il centravanti, molti sono i fantasmi che si aggirano per Milanello.

Fantasmi che si allenano, per carità, ma che hanno in testa cosa ne sarà del loro prossimo futuro, non attaccati alla maglia del Milan, consapevoli di non rientrare nel progetto del nuovo corso ed in cerca di un ingaggio, gravati dalla quotazione e dal l'ingaggio coi quali un fenomeno di dirigente li ha portati a Milano, elementi impossibili da replicare altrove.

A parte i nomi noti dal buon Paletta, a De Sciglio che ha sprecato solo anni di pseudo talento e vede solo in bianco e nero, fa davvero specie vedere alcuni dinosauri che hanno fallito clamorosamente, che appartengono ad un gallianesco passato fatto di nulla e di rinnovi pluriennali senza logica, sfoggiare una sicumera tipo "io sono uno dei pilastri su cui ripartirà il nuovo Milan". Da fastidio perché sembrano quegli imbucati alle feste che hai preparato nei minimi particolari, ma nonostante questo te li ritrovi in casa con un sorriso a trentadue denti.

Non credo che Bacca, Montolivo o Bertolacci siano invendibili. E ribadisco per l'ennesima volta che la mia è una disamina tecnica e non personale.

Ma per completare un egregio lavoro di rinnovamento, Fassone e Mirabelli devono scongiurare la sciagura di iniziare una stagione coi sopracitati impiegati anche solo cinque minuti contro il Lugano. Va insomma perseguito un forte segnale di discontinuità con la schizofrenica gestione che negli ultimi sei anni ci aveva ridotto ad un circo equestre.