Il nuovo Milan targato Montella, Fassone, Mirabelli, Yonghong Li, sarà chiamato ad un tour de force molto dispendioso in questo inizio di stagione. In soli dieci giorni i rossoneri dovranno disputare l’andata dell’ultimo preliminare per l’accesso della fase a gironi dell’Europa League giovedì 17 agosto a San Siro con i macedoni dello Shkendija. Tre giorni dopo, sempre di sera, il Milan giocherà a Crotone per l’esordio in Campionato con gli agguerritissimi ragazzi di Mister Nicola. Il giovedì successivo è il turno del ritorno dei preliminari questa volta da disputare fuori casa in Macedonia. Si chiude domenica 27 agosto, sempre di sera, con l’esordio a San Siro, in Campionato, contro il Cagliari di coach Rastelli.

Questo ritmi incalzante di incontri che, si spera, durerà per tutta la stagione, la dice lunga sulle scelte del Tecnico milanista Vincenzo Montella. Al di là dei giusti cambiamenti di modulo prospettati con la campagna acquisti, i tifosi rossoneri non devono farsi trarre in inganno dalla (falsa) convinzione che non giocare da titolari un incontro potrà considerarsi come una bocciatura perché il Milan avrà bisogno di schierare più formazioni e più titolari. Se vorrà tenere il ritmo di queste importanti sfide la Società rossonera si obbligherà necessariamente a dosare le forze e ad alternare gli uomini con molta frequenza e, quindi, paradossalmente, offrirà più opportunità a tutti i componenti l’arco della rosa. La differenza tra titolari e riserve si assottiglierà sempre di più tanto che anche la diversa qualità tra gli stessi dovrà essere di minore impatto.

Questo fatto dovrebbe far riflettere quanti sui social già si accapigliano per fare la formazione del Milan e inorridiscono al solo pensiero ce si possa escludere dallundici di base ora Bonaventura, ora Chalanoglu, ora Suso, ora Silva. Tali discussioni paiono di lana caprina, ad un attento e informato lettore. Al Milan, se l’annata sarà un successo, ci potrà essere spazio per tutti e, anzi, l’intercambiabilità di moduli e ruoli è da considerarsi come la miglior freccia nella faretra dell’arciere rossonero. Per una volta, il buon esito degli sforzi di una squadra passerà per le sapienti mani di Vincenzo Montella prima ancora che dagli illuminati piedi degli atleti che vestono la casacca che fu di Baresi, Gullit, Van Basten e Kakà.

Buona fortuna, ragazzi...