Alzi la mano chi, almeno una volta nella propria vita, non ha mai provato simpatia, stima o ammirazione per un calciatore che non fosse della propria squadra del cuore. 
Nessun braccio sollevato, come sospettavo.
Tutti gli appassionati di questo sport, anche quelli che a primo impatto sembrerebbero indossare i paraocchi più saldi di sempre, sono soliti fare apprezzamenti su quei giocatori che tanto vorrebbero strappare alla concorrenza per vedere, eventualmente, innalzata la qualità della squadra a cui tengono. “Andrei a prenderlo io stesso e lo porterei qui in spalla!”, per intenderci, è una classica frase rappresentativa della situazione che, quasi sicuramente, vi sarà familiare. Perché il talento, quando è sfacciatamente evidente, va sottolineato ed apprezzato, a prescindere dai colori per i quali si presta.

Questo tipo di approccio, che potremmo definire “imparziale”, mi accompagna ormai da svariati anni, vuoi per motivi futili come la costruzione di una rosa decente al Fantacalcio, vuoi per motivi decisamente più seri legati alla volontà di essere, per quanto possibile, critico oggettivo di questo sport, e non un semplice tifosotto di provincia. Ed è proprio grazie a questo approccio che dal bollente calderone della Serie A sono riuscito ad estrarre una lista composta da tutti quei calciatori che, complici uno spiccato talento ed una continuità di rendimento degna di nota, meriterebbero a mani basse di spiccare il volo, di compiere il tanto millantato “salto di qualità” per divenire dei top player a tutto tondo o, comunque, per stimolare ulteriormente il proprio percorso di crescita. Sarò sincero: per gran parte di queste candidature, se non addirittura per tutte, non posso attribuirmi alcun merito, poiché si tratta di giocatori di una bravura tale che chiunque, anche il minor esperto del settore, potrebbe tranquillamente citare. Vale la pena, comunque, indossare gli abiti del redattore di turno e mettere insieme un po’ di informazioni al riguardo.

MATTIA PERIN (GENOA) – Il capitano del Genoa, senza troppi giri di parole, rappresenta la quintessenza del concetto di “salto di qualità”citato in precedenza. Appare inspiegabile, agli occhi di un profano, come la dirigenza rossoblu stia riuscendo a trattenerlo di stagione in stagione in Liguria, all’interno di un club allo sbaraglio dal punto di vista organizzativo. Dal momento della propria “esplosione” a Pescara, avvenuta nel corso della stagione 2012/2013, l’estremo difensore è divenuto protagonista fisso della compagine genovese, fornendo prestazioni ben oltre la sufficienza spesso penalizzate a suon di reti dovute alla mediocrità del reparto arretrato. Agilità, personalità e discreta propensione alla neutralizzazione dei rigori fanno di Mattia Perin un talento meritevole di ben altri palcoscenici, nonché un sicuro investimento per svariati club di medio-alta classifica. Durante gli ultimi anni della gestione Silvio Berlusconi, il Milan ha provato ad assicurarsi il portiere che, ancora oggi, rientra nel mirino del club rossonero; nel recente passato, invece, la Fiorentina è sembrata ad un passo dall’ingaggiarlo, salvo poi virare sul suo collega Marco Sportiello. Con la partenza ormai certa di Pepe Reina, potrebbe essere il Napoli a regalare finalmente un’occasione importante all’estremo difensore, un’esperienza che potrebbe istruirlo anche alle pressioni aggiuntive derivanti dalla presenza in una competizione europea, Champions League o Europa League che sia. [Valore: 10/15 milioni]

STEFAN DE VRIJ (LAZIO) – Avete presente le montagne russe? Ecco, adesso eliminate tutte le porzioni in cui l’attrazione crolla vertiginosamente verso il basso ed otterrete il rendimento standard del leader difensivo della Lazio. Arrivato nella capitale alquanto in sordina, nell’estate del 2014Stefan De Vrij in men che non si dica è divenuto la personificazione del difensore centrale per eccellenza, quello che ogni club che si rispetti dovrebbe o vorrebbe avere: forza fisica, senso della posizione, intelligenza tattica, buon fiuto per la rete, tutti parametri cresciuti notevolmente sin dal proprio addio al Feyenoord. Eccezion fatta per la prima stagione biancoceleste, compromessa giocoforza dall’adattamento necessario ad un nuovo tipo di calcio, l’olandese ha offerto una continuità di rendimento incredibile nelle stagioni successive, disputando ogni singolo incontro come se fosse decisivo ai fini dell’obiettivo finale. Certo, il suo fisico non l’ha sempre assistito al 100%, relegandolo spesso ai box per la cura di infortuni più o meno gravi agli arti inferiori, ma tutto ciò non basta ad intaccare il suo talento. Un talento che, con tutto il rispetto per il club capitolino, gli permetterebbe tranquillamente di essere una pedina altrettanto fondamentale in un qualsiasi top club, italiano o estero. Chelsea Manchester United, nel recente passato, hanno provato a sottrarlo ai biancocelesti, ma senza successo. L’Inter, in questo senso, parrebbe spettatrice molto interessata per la prossima stagione: che sia l’olandese il prescelto per migliorare la retroguardia nerazzurra, formando una coppia da sogno con Milan Skriniar? [Valore: 30/35 milioni, ma libero a costo zero]

LUCAS TORREIRA (SAMPDORIA) – Una delle più belle sorprese della Serie A negli ultimi anni. Lucas Torreira, agguerrito ed instancabile mediano della Sampdoria, appartiene a quel filone di calciatori sudamericani per i quali, complice una struttura fisica non proprio eccelsa, nessuno pronosticherebbe una carriera particolarmente felice. La storia di un certo Lionel Messi, evidentemente, non ha insegnato nulla. Eppure, nonostante la sua altezza si attesti appena su 1.68 metri, l’uruguaiano in campo diviene un gigante: tenacia e dinamismo nel recuperare palla, visione e precisione nello spedire i propri compagni verso la porta avversaria, oltre ad un discreto tiro dalla distanza decisamente migliorato nel corso della sua esperienza italiana. Il proprio bottino in campionato, attualmente, corrisponde a 4 reti ed 1 assist vincente, dati incoraggianti legati ad un calciatore che avrebbe ben altri compiti in campo. Complimenti, dunque, agli osservatori del club blucerchiato che sono stati in grado, nella stagione 2015/2016, di riuscire a strapparlo ad una cifra irrisoria al Pescara e, al contempo, di assicurare una maiuscola plusvalenza per il futuro. Un futuro che, tuttavia, non sembra affatto lontano: già durante la scorsa annata, infatti, il centrocampista è stato molto vicino a trasferirsi al Milan prima ed al Siviglia poi, ma alcuni cavilli burocratici ne hanno impedito giocoforza la cessione. Al termine della stagione in corso, però, l’addio sembra inevitabile, con il Napoli pronto ad approfittare della situazione. [Valore: 25/30 milioni]

SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC (LAZIO) – Voglio essere onesto: era dai tempi di Paul Pogba e di Arturo Vidal che non mi esaltavo così tanto per un singolo calciatore. Recentemente ribattezzato come il “Capolavoro di Igli Tare”Sergej Milinkovic-Savic rappresenta tutto ciò che ci si dovrebbe aspettare da un top player del settore: strapotenza fisica, agilità, tecnica sopraffina, discreto feeling con il gol e chi più ne ha, più ne metta. Un giocatore completo, probabilmente il centrocampista più completo e con i più ampi margini di miglioramento attualmente presente in Serie A. Difficile, quasi improbabile immaginare tutto ciò quando, nel 2015, il serbo è stato prelevato dal Genk ed è approdato presso la sponda biancoceleste di Roma; giusto, quindi, attribuire parte del merito della sua esplosione al tecnico Simone Inzaghi, capace di accompagnarlo efficientemente nel percorso di crescita in un campionato complesso come quello italiano. E di renderlo, aggiungerei, un vero e proprio fattore: 4 reti e 9 assist nella passata stagione, 9 reti e 3 assist quest'anno, uno score devastante. Non possono dirsi affatto scettiche PSGManchester United e Juventus, pronte a darsi feroce battaglia per accaparrarsi le sue prestazioni e, di conseguenza, per offrire ad un sicuro futuro campione un palcoscenico degno del proprio talento. Claudio Lotito, nel dubbio, cominci sfregarsi le mani. [Valore: 70 milioni]

FEDERICO CHIESA (FIORENTINA) – Potrei esordire descrivendolo come un predestinato, essendo figlio dell’indimenticabile bomber del Siena e della Fiorentina Enrico Chiesa, ma peccherei di originalità. Quindi, mettendo da parte qualsiasi formalità, dico che deve per forza avere un paio di polmoni in più, altrimenti proprio non si spiegano tutte quelle sgroppate continue sulla fascia effettuate come se fossero piacevoli passeggiate. E’ questa la caratteristica principale di Federico Chiesa, esterno di centrocampo che, a circa un anno dal proprio debutto in Serie A, risulta essere un elemento imprescindibile per l’equilibrio della Viola. E in qualità di buon figlio di un attaccante, cosa avrà mai potuto ereditare da suo padre? Esatto, il fiuto per il gol e l’incisività in area di rigore: al rush finale di questa stagione, infatti, sono 5 le reti messe a segno dal giovane talento, così come 5 sono gli assist vincenti forniti ai propri compagni di squadra. Niente male per un ragazzo che, tendenzialmente, avrebbe anche altri compiti ben precisi in campo, su tutti quello di ripiegare costantemente verso la propria difesa per creare superiorità numerica in caso di contropiede avversario. Personalmente, credo rappresenti la “reincarnazione”perfetta di José Maria Callejon, esterno tuttofare del Napoli; e non è affatto un caso che il club azzurro, verificata la marcata somiglianza, sia disposto a fare follie per assicurarsene le prestazioni per la prossima stagione. Per la felicità del collega spagnolo e delle sue gambe. [Valore: 35/40 milioni]

DIEGO LAXALT (GENOA) – Vero e proprio "outsider” della lista, uno di quei calciatori che fanno dell’affidabilità e dell’umiltà valori importanti, e pazienza se la stampa continua a preferire altro per riempire le proprie pagine. Assolutamente inamovibile dallo scacchiere iniziale del GenoaDiego Laxalt presenta una carriera comune a tanti altri talenti della propria generazione: arrivato probabilmente troppo presto in un grande club come l’Inter, l’esterno uruguaiano si è ritrovato fin da subito a vagare in prestito per squadre di medio-bassa classifica, quali BolognaEmpoli Genoa; proprio qui, tuttavia, è riuscito a scovare la propria dimensione, tanto che il Grifone, pur di riscattarlo dai nerazzurri, decise di rinunciare ad una pedina importante come Cristian Ansaldi. Scommessa vinta, decisamente: i liguri, infatti, in cambio della massiccia dose di fiducia hanno ricevuto nel tempo non solo prestazioni difficilmente altalenanti, ma anche un elemento in grado di ricoprire praticamente tutti i ruoli della fascia, dal terzino all’ala offensiva. Un vero e proprio jolly che, però, potrebbe presto salutare il club che gli ha permesso di sbocciare definitivamente: Walter Mazzarri, noto per la capacità di instaurare sempre un feeling piuttosto particolare con gli esterni delle proprie squadre, sarebbe pronto ad accoglierlo a braccia aperte al Torino. Una destinazione più che gradita al calciatore, conscio dei propri mezzi e della necessità impellente di affermarsi ad un livello sicuramente più elevato di quello attuale. [Valore: 10/15 milioni]

SIMONE VERDI (BOLOGNA) – Quanto sarebbe bello poter avere a disposizione un calciatore che sia non solo in grado di occupare potenzialmente tutti i ruoli offensivi, ma che abbia anche un’eccelsa padronanza di entrambi i piedi? Un sogno ad occhi aperti per qualsiasi allenatore. Un sogno che, per quanto possa essere incredibile, Roberto Donadoni sta già vivendo da un po’. Il tecnico del Bologna, infatti, si tiene ben stretto il polivalente Simone Verdi, nato come ala destra nelle giovanili del Milan, ma capace di spaziare su tutto il fronte offensivo con risultati strabilianti; risultati che, attualmente, possiamo tranquillamente tradurre come 7 reti e 7 assist vincenti in campionato, nonostante infortuni vari. Una sentenza, insomma, che nel tempo ha rischiato più volte di perdersi definitivamente: TorinoJuve StabiaEmpoliEibar Carpi le esperienze precedenti a quella attuale con il club rossoblu, quasi tutte accompagnate da una connotazione fallimentare. Il lieto fine, fortunatamente, c’è stato. Anzi, il lieto inizio, dato che le ottime prestazioni con la squadra emiliana gli serviranno molto probabilmente da trampolino di lancio verso un club con obiettivi ben più ambiziosi di un piazzamento a metà classifica. Maurizio Sarri, praticamente stregato dalla duttilità e dalla costanza del giocatore, sarebbe felicissimo di accoglierlo al Napoli, a prescindere dal discusso mancato arrivo nel corso del mercato di riparazione. Che la trattativa sia semplicemente slittata verso il prossimo mercato estivo? [Valore: 25/30 milioni]