Qualche settimana fa mi trovai a commentare la decisione, da parte del designatore arbitrale, di affidare l'arbitraggio di Chievo-Juventus a Maresca, un "napoletano" di fede partenopea. Partivo da un concetto semplice: non credevo nella malafede dell'arbitro in sé; facevo presente, però, quanto fosse subdola e di cattivo gusto una designazione del genere. Non si metteva, a prescindere, l'arbitro in condizione psicologica di serenità. In qualsiasi direzione avesse sbagliato, ci sarebbe stato di ridire. The day after ho sentito dire tutto e il contrario di tutto: anche che Maresca avrebbe applicato il regolamento forse in modo troppo puntiglioso. Come se un regolamento scritto, variasse a seconda della circostanza… Nulla comunque di clamoroso, le classiche chiacchere da bar.

Dice un detto, che il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Per questo oggi mi trovo a commentare la designazione di Guida (quello del "non me la sono sentita di fischiarvi un rigore al 93' minuto" tanto per inquadrare la situazione), "giovane" arbitro di Torre Annunziata, con alle spalle numerosi e gravi errori in serie A. La domanda, a questo punto, mi sorge spontanea: precisamente, il designatore, cosa vuole dimostrare? Si vuole far capire che non c'è sudditanza sulle designazioni? Si vuole dimostrare che la classe arbitrale è più forte delle polemiche? Si vuole dimostrare, come si dice dalle mie parti, "chi ce l'ha più lungo?".

Indubbiamente etichetto la designazione come infelice. Per il passato di Guida, per la "situazione sociale" come disse qualcuno, e perchè le sorti del campionato si giocano sulla capacità di un arbitro di essere sereno. Se guardiamo la classifica, Fiorentina-Juventus può essere equiparata ad un Chievo-Juventus; per la differenza di punti, di qualità e di prospettive in campo. Evidentemente, però, in questa designazione non si è tenuto conto di quanto possa essere sentita e difficile la partita tra le due rivali storiche. Mi sarei aspettato un designazione alla Orsato per intenderci. Così da togliere tutti i dubbi e possibili dietrologie. 

La Juventus non si scompone. Come ha fatto in occasione della designazione di Maresca, dei continui attacchi del Napoli (velati o non), dell'intervista "improbabile" del procuratore federale che tifa Napoli e auspica una vittoria partenopea alla fine del campionato. È certo vero che un altro detto dice… "a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca". È Juventus contro tutti… fino alla fine.