Dodici punti di vantaggio sui rivali del Manchester United sono veramente tanti. Se poi pensiamo che in estate Guardiola, per dare una sua identità di gioco alla squadra, ha speso per il mercato la bellezza di 246.80 mln di Euro contro i 164.40 spesi da Mourinho, allora possiamo dire che la razionalità è andata a farsi un giro e che fare i dirigenti delle attuali società di calcio sia come giocare ai videogiochi.

In Italia, negli ultimi due decenni, abbiamo sempre visto il campionato Inglese con un po’ di invidia.
Strutture, dirigenti e i giocatori migliori sono tutti oltre manica.
Da quando nel 1992 si è formata la Premier League, le sue squadre hanno avuto una crescente evoluzione sia di fatturato, sia di risultati e infine di immagine. Si, perché  dalla scissione dei 22 club di prima serie inglese è partita la rivoluzione dei diritti di immagine,  delle faraoniche campagne acquisti e dei presidenti milionari che volevano giocare, realmente, ai videogiochi. La Premier è stata terra di conquista di petrolieri e Sceicchi e hanno  scoperto che c’è un'altra macchina da soldi in circolazione: THE FOOTBALL.

Da li in avanti l’isola della regina Vittoria ha dato inizio ad un epoca d’oro e piena di emozioni. Società più piccole si sono viste entrare ingenti somme di denaro finanziando al meglio il loro calciomercato. Squadre come Blackbur,Manchester City,Leicester hanno potuto dire la loro, ricordandoci anche ottimi secondi o terzi posti di Aston Villa, Norwich City, Nottingham Forest e Tottenham.

Campioni del calibro di David Beckham, Cantona, Giggs, Cristiano Ronaldo, Kean, Naville,Bergkamp, Hanry,e molti, molti altri hanno calcato i campi inglesi per anni o chi addirittura per sempre.

Bale il primo giocatore a toccare sul mercato quota 100 mln è partito dal Tottenham scrivendo anno zero sulla linea temporale del calciomercato.

Insomma, anche se il Manchester United ha fatto suo il titolo di campione per ben 13 campionati vinti la Premier ha dato a tutte le sue squadre a cui hanno partecipato al torneo almeno un opportunità di mettersi in mostra, catalogandolo come campionato duro,ricco di sorprese e affascinante. Fino all’ultima gara(o quasi) non si sa mai chi potrebbe vincere e le partite regalano sempre ottime prestazioni e spettacolo. Il campionato inglese è uno dei più pagati, come diritti tv, all’estero. La federazione ha spalmato le partite in orari e giorni in cui possono ottenere gli stadi pieni e lo share in tv altissimo.

Quest’anno però è successo quello che nessuno si aspettava. Il City di Guardiola ha speso tanto sul mercato e si è rafforzato ulteriormente con giocatori di primissimo livello. L’allenatore spagnolo ha trovato uomini che hanno capito la sua filosofia di gioco, i Citizen sono diventati un rullo compressore ottenendo vittorie su vittorie. Basti pensare che la prima sconfitta in campionato è arrivata solo qualche giorno fa. Dodici punti di vantaggio equivalgono ad ammazzare il campionato già a gennaio, in qualsiasi paese. Certo, lo spettacolo non cambierà, ma invece di giocarsi il titolo, si giocheranno un posto in Champions, sapendo che Guardiola ha un margine irrecuperabile.

Grazie

ILPARLAFUS