Una nota d'appunto. Il calcio spesso e volentieri è vissuto soggettivamente; il parere post-gara di Roma-Milan del cugino Beppe Bergomi è rispettabile quanto opinabile, e lo dice un milanista.

Il Milan - sempre secondo ottica soggettiva - gioca A CALCIO, con semplicità, spirito d'abnegazione e soprattutto con umiltà. Non è il calcio "pirotecnico" di Sarri per intenderci, ma un modo di giocare funzionale, che sta servendo non solo a ridar credito a quei giocatori che stavano perdendo un valore - analisi impeccabile di Stefano De Grandis - ma che ha restituito DIGNITA' ad un organico che l'aveva del tutto persa.

Sono - come un fulmine a ciel sereno - significative le parole di Kessié nel post-gara nei riguardi di Vincenzo Montella, allenatore che ad oggi ha leso pesantemente la stagione del Milan facendo capire la poca simbiosi, od osmosi, che intercorreva fra squadra e allenatore.

Gattuso ha avuto il merito di far credere, a tutti, giocatori e TIFOSI, che questo Milan sia una grande squadra. Un'illusione!!?? Forse, ma è una sensazione che il milanista medio non provava dal dicembre del 2016. 
Indubbiamente questo Milan ha da lavorare moltissimo, perché con 9 vittorie di fila si ritrova paradossalmente ancora settimo in classifica. La sensazione di vederla "uscire" con la Lazio prima e con l'Arsenal poi per molti è tanta, ma come nella partita dell'Olimpico di ieri sera, con un Milan corsaro che batte la Roma, nulla è scritto.

Comunque vada - omelia più che doverosa - un sentito ringraziamento all'operato di Rino con la speranza di vederlo gioire per un qualcosa di significativo a fine stagione.