Le grandi manovre mediatiche di Mino Raiola sono solo all'inizio, giornali, tv e radio si son già attivati per il suo chiodo fisso. Si è entrati sul personale, con lo scontro Raiola-Mirabelli che col tempo, più che affievolirsi, dopo le vicende e i botta risposta ormai dalla scorsa estate, in merito al rinnovo del portiere, hanno invece pubblicamente lasciato segni di rancore ed odio tra i due.

Il gioco delle parti

"Sono troppo piccolo per parlare con Mirabelli",  "Fosse per me Donnarumma dovrebbe lasciare il Milan", le ultime recenti battute dell'agente italo-olandese. "Non è colpa mia se sono così alto", "Abbiamo avvisato il Napoli che vogliamo sentire l'agente di Reina" risponde indirettamente il DS rossonero.

Prima o poi ve lo porto via da li, e ci guadagnerò fior fiori di Euro su intermediazione e commissioni, intende il primo, quasi irrequieto. Il Milan invece tranquillo osserva la situazione dall'alto della sicurezza della volontà di Donnarumma, che è quella di restare, ma nel mentre fa il suo primo passo per portarsi avanti, facendo sapere che ha già bloccato un profilo importante che possa eventualmente fargli anche da secondo o nel caso peggiore di partenza del nazionale italiano, esser pronto a sostituirlo, con la chiara risposta a provocazione, ci porterai via Donnarumma? Otterrai quello che vuoi ma no problem, non muore mica nessuno! Questa è l'interpretazione corretta.

Conclusione, Gigio Donnarumma vuole rimanere, con o senza Reina, che nel mentre ha già svolto le visite mediche e qualche giorno fa è stato avvistato a passeggio per Milano, nonostante non sia ancora stata apposta alcuna firma, con tutta probabilità arriverà più che altro per evitare scomode situazioni come nell'estate scorsa, dovendo poi ritrovarsi disperatamente all'ultimo a cercar un portiere affidabile in un ruolo che il mercato difficilmente offre. Anzi, verrebbe da aggiungere che la società di via Aldo Rossi, a differenza delle condizioni in cui si ritrovava un anno or sono, ha ora il manico del coltello dalla sua parte, forte di un contratto in essere col giocatore fino al 2021, "carta canta" con la quale oltre a possedere il potere di vendita, costringerà in caso remoto di cessione, a far esporre direttamente l'uomo Donnarumma, che fin ora, dopo l'accumularsi delle vicende, non si è mai espresso direttamente al pubblico.

Dubbi, perplessità? No! Non è infatti inimmaginabile che un portiere pur col cognome prestigioso come quello di Pepe venga a fare il secondo, non tanto per il ruolo di comparsa che svolgerebbe, ma perchè anagraficamente nella prossima stagione andrà per i trentasette, perchè è un parametro zero, e anche se le cifre che circolano sul suo stipendio (3 mln netti a stagione), che sommate a quelle del reparto, andrebbero a pesare sul monte ingaggi gravando sul Fair Play Finanziario UEFA (si parlerebbe di 10 milioni totali per il solo reparto portieri), d'altronde, parlando di bilancio, non varierebbe poi molto rispetto alla stagione attuale (dove se ne sommano 8.5), in più, avrebbe del clamoroso, la notizia che potrebbe essere invece proprio il fratello Antonio a partire. Lui che non avrebbe gradito il messaggio-striscione della curva dello scorso 14 dicembre (che gli dava del parassita), lui che qualche settimana dopo, in assenza di Gigio risultò decisivo e migliore in campo nel derby di Coppa Italia, lui che cresciuto come il fratello nel Milan e ora chiuso proprio dallo stesso, prossimo ai 28 anni vorrebbe ora andar a giocare da titolare. E alcuni club sembrerebbero esser già pronti ad accaparrarselo (Sassuolo?).

Impensabile sarebbe invece puntare, a prescindere dalle dinamiche, su di un portiere a fine carriera, pur affiancandogli un diciassettenne come Plizzari, attualmente mandato a crescere in prestito alla Ternana, che tanto ben promette, ma che dopo un inizio di stagione in Serie B più che buono e la convocazione in pianta stabile con la nazionale under-19, avrebbe perso il posto da titolare dopo un infortunio, con la frattura al dito del piede ad ottobre, e soprattutto dopo una serie di errori d'inesperienza. Plizzari dovrebbe comunque rientrare a Milano a fine anno, ma per essere riparcheggiato in una piccola, questa volta possibilmente della Serie A. Insomma facciamocene una ragione, non possiamo pensare di sfornare dalle giovanili sempre dei Gianluigi Donnarumma, di lui, che si ami o si odi, ne nascosono pochi nel mondo.

Quindi se ancora ricominciassero le solite, anche la prossima estate con la telenovela Donnarumma, il Milan si è semplicemente fatto trovar già pronto, bloccando subito un portiere dalla fama internazionale che tra qualche mese probabilmente non sarebbe stato più disponibile, come dire uomo avvisato mezzo salvato. Nient'altro. Donnarumma ama il Milan e partirà solo se il divorzio sarà richiesto dalla società, altro non esiste.

La figura del procuratore, nonostante in questo caso sia così influente, rimane dipendente del giocatore, come dimostrano i fatti, Donnarumma ha infatti deciso di restare al Milan ed è restato. Poi ovviamente Raiola può consigliare il suo assistito di andare in un altro club, non possiamo vietargli di fare i suoi interessi. Ovviamente ci si chiede il perchè continuare allora questa partnership se non c'è condivisione di intenti, pare illogico che un giocatore voglia una cosa e il suo procuratore "remi contro" questa volontà in modi più o meno deontologicamente leciti, eppure i fatti sono questi, tanto che lo stesso portiere avrebbe confidato a suoi amici-fun la volontà di interrompere piuttosto i legami, spinto dallo stesso fratello Antonio che avrebbe già affidato incarico per il prossimo anno ad altro procuratore (nd), finendo già addirittura fuori dalla lista della scuderia Raiola.

Indiscrezioni parlano anche di un colloquio avvenuto tra Gigio e i capi curva, nei quali lui stesso, prima del riappacificamento ufficiale di Razgrad nella partita di Europa League con il Ludogorec, oltre ad aver garantito ai tifosi di restare al Milan a costo di troncare ogni rapporto col procuratore, avrebbe aggiunto addirittura testuali parole: "Non mi muovo neanche se dovesse fallire il Milan".

Non facciamoci quindi abbindolare, ne sentiremo di cotte e di crude, specie da Mino Raiola, che chi conosce sa bene che più parla pubblicamente, meno c'è proprio da preoccuparsi, occorre farlo altresì quando invece starà in silenzio, in quel caso contrario ovviamente vorrà dire una sola cosa, che sarà il Milan a voler o dover cedere Donnarumma, ma non cadete nell'altro tranello.