L'ennesima bufera scoppiata attorno a Gigio Donnarumma, pone quest'ultimo a dover fare una scelta che non può più rimandare.
Ora Gigio, con questa situazione che è scoppiata, dovrà per forza di cose fare una scelta che non può più rimandare, ovvero MILAN O RAIOLA.
L'uno esclude l'altro.
Inoltre, non viene spesso sottolineato, ma è una scelta che influenzerà anche il futuro del fratello Antonio Donnarumma, poiché quest'ultimo non potrà mai rimanere al Milan se il fratello minore dovesse migrare verso altri lidi.
Questo crea tensione a Gigio, lo si è visto in Coppa Italia contro il Verona, dove a fine partita, complice anche l'ostilità del pubblico rossonero nei suoi confronti, a Gigio sono uscite delle lacrime.
Questo sta a significare che siamo di fronte ad un ragazzo che comunque sta patendo questa situazione ma che dimostra anche una immaturità e una insicurezza di fondo.

Gigio non si rende conto di quanto sia fortunato. Non solo per quanto concerne la sfera prettamente economica, ma per la possibilità che lui ha di poter essere immaturo. O meglio, di poter avere a 18 anni una maturità di quell'età. La sua vita agiata gli permette di maturare lentamente. Il problema in questi casi è che poi ci sono degli "squali" che possono plagiarlo e sottometterlo alle loro volontà.
Questo "squalo", che pensa esclusivamente ai suoi interessi e di riflesso agli interessi economici, ma non sportivi, dei suoi assistiti, ha trovato nel Milan e in Fassone e Mirabelli altri due squali che hanno scelto di non sottomettersi a lui. Ha trovato pane per i suoi denti, a differenza di chi c'era in passato che assecondava spesso questo squalo, approciandosi con lui in maniera completamente opposta rispetto a come stanno facendo i nuovi dirigenti. Io apprezzo molto Fassone e Mirabelli per come stanno gestendo questa situazione. Mi piace l'idea che il Milan non si fa mettere i piedi in testa da nessun procuratore.
E mi piace anche l'idea che Mirabelli ha esposto, ovvero che il Milan si tutelerà nelle sedi opportune qualora ce ne fosse bisogno. Siamo di fronte a uno dei migliori procuratori, che però adesso sta superando i limiti della decenza, perché non si può parlare nella maniera più assoluta di violenza morale e psicologica di fronte ad un contratto di 6 milioni di euro netti a stagione ad un ragazzo del 99.
Contratto firmato di propria volontà, con gioa, e non con tristezza come se fosse obbligato.

Ora Gigio è messo alle strette. Sicuramente c'è bisogno della sua famiglia, perché da solo non può gestire questa situazione. Perché ora è ad un bivio. Ogni scelta che farà, che sia Milan, o che sia Raiola, lo porterà a seguire due strade completamente diverse.
Il futuro di Gigio è suo. Deve scegliere se decidere con la sua testa o con quella di Raiola.  La sua testa e il suo cuore dicono Milan. La testa di Raiola dice Psg con stipendio di 12 milioni di euro netti a stagione.

A lui la scelta. Se affidare il suo futuro a se stesso o a Raiola. Ma anche se decidesse di andarsene è il Milan che detta le condizioni. Quindi per Raiola e per il Psg o chi per lui, costerà molto portare via Gigio Donnarumma con il fratello Antonio dal Milan.

ESSERE UN MILANISTA O UN RAIOLANO. ESSERE O NON ESSERE. È QUESTO IL PROBLEMA!