Certo, impensabile cambiare modulo al Milan proprio ora che con il 4-3-3 si è trovata più o meno la quadra, ma nel secondo tempo contro la Lazio, con l'inserimento della seconda punta, si è, in un certo senso, dato più dinamismo al gioco, più pericolosità in avanti e raggiunta quasi un'inaspettata vittoria, dimostrando come a volte accentrando la manovra sia più facile verticalizzare rapidamente.

Perché allora non pensare di passare al tanto agognato 4-4-2, vecchio modulo tipico italiano (Vicini insegnò), forse l'abc del calcio, ormai poco utilizzato sia in Serie A che in Europa e nel mondo. Vero anche che si andrebbe probabilmente ad escludere dai titolari uno tra Calhanoglu e Bonaventura, proprio loro che finalmente hanno trovato insieme la giusta intesa sulla sinistra, con il secondo naturalmente più adatto a fare l'esterno nei quattro come ai tempi dell'Atalanta, ma il primo che per visione di gioco, lanci e filtranti, potrebbe esser invece provato, come tra l'altro da lui già fatto in alcune occasioni con la Nazionale turca, centrale al fianco di un puro incontrista come Kessie. Quel Kessie che risulta a volte sprecato da mezzala e che potrebbe così valorizzare al massimo le sue caratteristiche proprio nei due di centrocampo, come classico più arretrato a far da schermo davanti alla difesa (come fa nella sua Costa D'Avorio). 

Insomma un 4-4-2 in fase difensiva, trasformato in 4-1-3-2 in quella offensiva con:

Donnarumma, Conti, Bonucci, Romagnoli, Calabria (o Rodriguez), Kessie, Calhanoglu (o Biglia), Suso, Bonaventura (o Calhanoglu), Cutrone, Silva (o Kalinic).

Visti gli uomini schierati così in campo, risulterebbe sicuramente una formazione troppo spregiudicata e sbilanciata in avanti, ma con la cura Gattuso in atto, con ad esempio il turco visto nelle ultime partite addirittura effettuare recuperi importanti dietro, poi le caratteristiche delle punte rossonere, che tutto si può dire ma non che non coprano o facciano pressing, e che potrebbero, alternandosi, spostare così il proprio raggio d'azione in avanti di qualche metro, ecco che l'attacco diventerebbe la miglior difesa.

Il modulo 4-4-2 (o 4-1-3-2 che dir si voglia), darebbe poi più spazio a tutti i giocatori in rosa senza snaturarli in posizioni poco consone, con Borini (che ricordiamo essere una seconda punta) che potrebbe ricoprire anche il ruolo di ala sostituendo Suso, o giocare proprio nelle due punte; Antonelli e Abate che oltre a sostituire eventualmente i terzini potrebbero coprire anche loro il ruolo più avanzato di ala, magari a partita in corso quando c'è da coprirsi; Musacchio e Zapata che non varierebbero le possibilità di impiego come eventuali sostituti dei difensori centrali; rimarrebbero chiaramente Locatelli e Montolivo, forse troppi come alternative a Calhanoglu-Biglia nel ruolo di regista di centrocampo, al fianco dell'intoccabile Kessie, ma sicuramente meglio che tener in panchina due attaccanti strapagati questa estate, valorizzando altresì il patrimonio in essere.

Rischierebbe di costar troppo caro provare proprio ora un cambio di modulo così radicale, specie in questa fase di consolidamento, ma il coraggio degli allenatori è spesso l'azzardo di quelli vincenti. Sta a mister Gattuso fare la scelta più conveniente.