Sento dire che sia colpa dell'allenatore, che Ventura abbia le idee confuse e non può inserire Insigne a fare il mediano di centrocampo, etc. etc.
E' vero l'allenatore conta, ma fino ad un certo punto, perché in campo alla fine dei conti ci vanno i giocatori.

Si può ipotizzare un modulo diverso, giocatori differenti e più in forma da far scendere in campo (vedi i vari Florenzi, Insigne e Jorginho), ma questo non sarà il Sacro Gral per permetterci di arrivare ad un mondiale, di cui comunque sicuramente non saremo protagonisti.

Ho visto e sentito lo sfogo di Pochesci che sintetizza in maniera lucida ciò che sta accadendo non solo nella partita di venerdì, ma in tutto il movimento italiano da un po' di tempo a questa parte. Certamente i toni potevano essere differenti, ma è il succo quello che conta, come conta realmente chi scende in campo e non chi dalla panchina detta le direttive (quello ti può far fare la differenza in altre circostanze, a parità di valori agonistici e tecnici ).
Il risultato qual è? Rischia il deferimento. Questa è la sintesi del nostro calcio attuale.

Quando vengono messe in luce verità e critiche costruttive come quelle dell'allenatore della Ternana, queste dovrebbero essere prese come ammonimenti e motivi di ripartenza, invece sembra che l'obiettivo di oggi sia più quello di non far passare un messaggio che possa ledere qualcos'altro.

Rimango convinto che passeremo e ci qualificheremo perché siamo più forti degli svedesi.
Ma per vincere scontri con chi sai essere più debole di te occorre avere un livello di agonismo e di cattiveria sportiva almeno uguale all'avversario, altrimenti affonderai perchè i valori tecnici da soli quasi sempre non bastono.

Perciò ragazzi azzurri fuori gli attributi.