Diciamocela tutta: questa nuova Fiorentina per adesso non piace. Non è solo un discorso di risultati, bensì di un gioco che al momento preoccupa, e non poco.
Va bene, la squadra si conosce da più o meno sessanta giorni. E' arrivato un nuovo allenatore. Sono arrivati nuovi giocatori, alcuni di loro a pochi giorni dall'esordio con l'Inter in campionato. E s'è capìo (modo di dire alla fiorentina): la squadra è un cantiere aperto. Tuttavia, possibile che siano solo questi i motivi di una partenza NO da parte della squadra viola?

Ipotizziamo che tutto quello che ho appena scritto non sia poi così banale,ma allo stesso tempo sia solo una realtà oggettiva vista da parte della maggioranza dei tifosi viola e di opinionisti sportivi. Consideriamo che oltre all'amalgama di squadra, al miglioramento della personalità oltremodo della potenzialità tecnica e tattica individuale, ci fosse ben altro. Quello che si percepisce dalle prime partite, considerando anche la parentesi settimanale giocata contro il Real Madrid la scorsa settimana, oltre all'esperienza mancante di una nuova squadra che ha iniziato un nuovo ciclo, sono i difetti di un modulo che non funziona: quel 4-2-3-1 tanto osannato benché praticato con tanta meticolosità dall'allenatore Stefano Pioli.

Secondo me, un allenatore bravo dovrebbe innanzitutto conoscere e insegnare vari modulti tattici da dover poi leggere e cambiare la partita a secondo il momento e la situazione che si è creata durante la partita. Lo 0 punti in classifica della Fiorentina potrebbe anche starci, ma come si è realizzato il tutto ha qualche percezione in più che non è una realtà ancora scientifica.

Proviamo allora a scherzarci su, un po' per gioco, un po' per bravura. Immaginiamo di essere per un attimo Stefano Pioli o un allenatore della Fiorentina. Se le cause portano a degli effetti o degli effetti portano a delle cause, con 15 giorni di lavoro, grazie alla sosta di campionato, qual è il cambiamento di modulo che dovrebbe fare Pioli e qual è quel modulo più congeniale per togliersi quel maledettto 0 dalla classifica, uscendo poi vittoriosi dalla prossima partita di campionato, Verona - Fiorentina?

MODULO 4-4-2 Il modulo classico quasi dimenticato da molti allenatori, alla Bearzot. Si gioca a zona e a uomo in difesa. Si gioca in linea a centrocampo con due punte che si muovono in attacco, prevalentemente a zona. Questa Fiorentina oggi giocherebbe così: Sportiello, Gaspar, Pezzella, Astori, Biraghi, Chiesa, Eysseric, Verotout, Badelj, Babacar, Simeone.

MODULO 4-3-1-2 Un modolo tattico molto lungo, che difende e attacca alla Sacchi. Un modulo che abbisogna di un giocatore di grande capacità tecnico tattica dietro le punte. Questa Fiorentina con questo modulo giocherebbe così: Sportiello, Gaspar, Pezzella, Astori, Biraghi, Sanchez, Veretout, Badelj, Saponara, Chiesa, Simeone.

MODULO 4-5-1 Un modulo basato sul contropiede, alla Trapattoni. La Fiorentina giocherebbe con un folto centrocampo cercando gli spazi vuoli laterali. Fiorentina giocherebbe con questi giocatori: Sportiello, Gaspar, Pezzella, Astori, Biraghi, Veretout, Badelj, Sanchez, Chiesa, Dias, Simeone.

MODULO 5-3-2 Un modulo difensivo che sfrutta le corsie laterali difensive alla Dunga. La Fiorentna giocherebbe sempre in fase numerica superiore in tutte le zone del campo facendo lavorare molto i due laterali difensivi, quindi questa potrebbe essere la formazione: Sportiello, Gaspar, Pezzella, Vitor Hugo, Astori, Biraghi, Sanchez, Badelj, Veretout, Chiesa, Simeone.

MODULO 3-4-3 Un modulo offensivo alla Zemaniana. Giocherebbe così: Sportiello, Pezzella, Astori, Victor Hugo, Eysseric, Badelj, Veretout, Chiesa, Dias, Babacar, Simeone

MODULO 3-5-2 Un modulo alla Montella, che predilige un metodista faro e una punta dietro a un centravanti fisso. Solo tre difensori che si abbassano e si alzano a seconda dell'azione difensiva od offensiva che si svolge durante una gara. La Fiorentina giocherebbe probabilmente così: Sportiello, Pezzella, Astori, Vitor Hugo, Chiesa, Eysseric, Badelj, Veretout, Saponara, Simeone, Babacar.

Oltre a questi moduli tattici sopra elencati, ce ne sono altri. Diciamo che il saper gestire in campo una situazione di disagio tattico, compensa poi la probabile vittoria finale o un risultato di non sconfitta.
Allenatori uniformi come Zeman, Sacchi per esempio, in cui esaltavano (o esaltano, visto che Zeman ancora oggi allena) il loro modulo di gioco senza cambiarlo mai ottenendo anche grandi risultati non sono migliori o peggiori di allenatori multiformi come lo erano Bearzot o Trapattoni che, nonostante avessero un loro modulo sacrosanto, riuscivano brillantemente a leggere la partita e cambiare modulo di gioco in gara in corso.
Lo stesso Giampaolo o anche Spalletti, nelle due gare contro la Fiorentina di Pioli, hanno avuto la bravura di cambiare modulo tattico e portare brillantemente i tre punti in classifica.
Lo stesso Montella è un allenatore che ama imporre il gioco, però è cambiato grazie all'esperienza prima di Roma, successivamente di Catania e l'enorme accumolo di errori e situazioni bellissime che si è portato a Milano grazie appunto agli anni trascorsi come allenatore della Fiorentina.

Cambiare modulo di gioco, rimanendo nelle proprie idee di calcio, non è un errore. Anche Dunga, con il suo Brasile, ha seguito un suo credo calcistico cambiando mentalità tattica nel corso del tempo. Detto, questo, ancora non abbiamo capito se Pioli diventerà un allenatore uniforme, rimanendo nel suo credo oppure insegnerà ai giocatori di questo nuovo ciclo altri moduli tattici che darebbero un'evoluzione tattica alla squadra per essere imprevedibili durante una partita in cui la staticità tattica spesso rimane noiosa e allo stesso tempo prevedibile.

Sopra abbiamo scherzato con i moduli e le formazioni, ma il vero problema della Fiorentina oltre al fatto che la squadra è ancora inesperta e si deve amalgamare con il tempo attraverso la conoscenza tra i giocatori e allenatore fuori dal campo, negli allenamenti e alle partite, questo modulo presentato così in queste prime partite amichevoli e di campionato lasciano il tempo che trovano.
In fase difensiva, la squadra di Pioli prende facilmente gol. A centrocampo è lapalissiano che non ci siano ancora quei meccanismi sia sui passaggi corti sia su quei passaggi lunghi. In attacco, Simeone è troppo isolato e non riesce quasi mai a tirare in porta. 

Stefano Pioli avrà 15 giorni per decidere se continuare con il suo modulo oppure tentare qualcosa di diverso.
Vedremo se la Fiorentina al Bendegodi dimostrerà un altro atteggiamento, oppure continuerà con un modulo che a oggi non ha portato punti.

Piero Posillico